Il PROGETTO WEB DI CARLO AONZO PRENDE QUOTA
La puntata di sabato 9 maggio dell’”Italia dei mille mandolini” è una risposta all’imperversare dei luoghi comuni sullo strumento che più rappresenta la musica italiana all’estero. Come ogni settimana, la diretta social è incentrata su una città diversa della penisola e non mancheranno gli aneddoti e i contributi esterni. Sarà la puntata dedicata a “Lei”, la città del mandolino: Napoli.
Immaginiamo di essere a cavallo tra il Settecento e i primi Ottocento quando lo strumento entra a far parte della vita musicale quotidiana grazie anche ai maestri liutai che si distinguono per la loro bravura. Tra questi spiccano i nomi di Vinaccia, dei Fratelli Fabbricatore e di Donato Filano. Lo stesso Paganini si riforniva di corde in questa città mentre i liutai napoletani introducevano nei loro modelli uno o più elementi personali e originali.
Ascoltando la narrazione di Carlo Aonzo si torna indietro nel tempo, dalle corti europee ai sobborghi di Napoli, passando per i salotti dell’alta borghesia.
Il sole del capoluogo partenopeo illuminerà la dinastia Calace, con l’omaggio a Raffaele Calace concertista, divulgatore, didatta, liutaio, gli stessi caratteri che si ritrovano in Carlo Aonzo, mandolinista e docente, portavoce di una campagna che vuole cancellare il luogo comune che vede il mandolino simbolo di un cliché superato e riduttivo.
Non mancheranno nemmeno i momenti “leggeri”, caratterizzati dall’ironia, che accompagnerà con garbo a rivedere, attraverso i toccanti contributi video, il ricordo del grande Massimo Troisi.
E mentre Renato Carosone svecchia il mandolino nella sua “Tu Vuò fà l’americano”, colonna sonora del film di Totò “Totò, Peppino e le fanatiche”, dove si assiste al “cameo” di Raf Montrasio, chitarrista e mandolinista di Carosone. Altra chicca l’esclusiva intervista a Raf a sessant’anni di distanza da quel film.
Il popolo dei mandolinisti non si farà attendere nemmeno questa volta e i like fioccheranno come sempre, tendendo una mano virtuale ai tanti circoli eredi di un infinito patrimonio artistico. Perché “Napule è mille culture“, come canta Pino Daniele, che insieme al suo mandolinista chiuderà il cerchio in onore delle mille anime del mandolino.
L’informazione continua ogni sabato alle ore 12 sulla pagina Fb: Carlo Aonzo mandolin
La redazione