IL SOVRANO GRAN MAESTRO LUCIANO ROMOLI AL CASINÒ DI SANREMO

    

                 

              RASSEGNA DEI MARTEDI’ LETTERARI – DOMANI VENERDÌ 17 GENNAIO ORE 17.00 IL GRAN MAESTRO LUCIANO ROMOLI AL CASINÒ DI SANREMO

ARCANI, VERITA’  E PROSPETTIVE DELLA  GRAN LOGGIA D’ITALIA DEGLI A.’.L.’.A.’.M.’.                          IL SOVRANO GRAN MAESTRO LUCIANO ROMOLI  IN DIALOGO CON LO STORICO ALDO A.MOLA.

 Fresco di elezione (Roma, 30 novembre 2019) in successione ad  Antonio Binni, alle h.17  domani  venerdì 17 gennaio, nell’ambito della rassegna “I Martedì Letterari”  il nuovo Sovrano Gran Commendatore e Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi e Accettati Muratori, con sede a Roma ( Palazzo Vitelleschi, nell’area sacra di Torre Argentina), apre al Casinò Municipale di San Remo  la quarta  serie di Incontri coi Grandi Maestri dal suggestivo titolo “La Massoneria: un Universo”.

  La Gran Loggia d’Italia (GLI, con 112 anni di storia ) e il Grande Oriente d’Italia (GOI, sorto a Milano nel 1805, ora con sede a Villa Medici in Roma) sono le due più corpose e antiche Comunità Massoniche italiane, molto presenti nel Nord-Ovest e specialmente nel Ponente Ligure, ove entrambe vantano tradizioni antiche e illustri.

  Da quando l’Incontro è stato annunciato, alla dottoressa Marzia Taruffi, responsabile dell’Ufficio  Stampa e Cultura del Casinò, sono già pervenute molte tra le domande che il pubblico vorrà porre dopo il previsto dialogo tra  il Sovrano e il prof. Aldo A. Mola, da quasi cinquant’anni autore di opere sulla Storia della Massoneria italiana, con molti saggi innovativi proprio sulla Gran Loggia.

    Indichiamo alcuni dei quesiti più intriganti.

    La Gran Loggia d’Italia è solo ed esclusivamente di Rito scozzese antico e accettato: una scala iniziatica di 33 gradi, da apprendista a sovrano grande ispettore generale. Qual è il “segreto” dello scozzesismo e come sono collegati i Supremi consigli scozzesisti attivi in tutto il mondo?

   La denominazione attuale della Gran Loggia è relativamente recente, ma la sua storia è ormai lunga. Nacque nel 1908-1910, prima della Grande Guerra: “un altro mondo”. Quali erano i principi fondamentali alla sua origine e quali valgono per  il futuro?

   La Gran Loggia d’Italia ha una fitta rete di rapporti con Organizzazioni massoniche internazionali, generalmente “miste” (oggi lo è anche il Grande Oriente di Francia) ed  esclusivamente femminili, non solo nell’Europa centro-settentrionale e nel Mediterraneo ma anche nelle Americhe. Quali sono i capisaldi  comuni? Le organizzazioni massoniche concorrono alla pace e in quali modi?

   Molte cronache riportano notizie di logge e/o di massonerie deviate. Che cosa si intende per “deviate” e in che modo si può mettere fine alla confusione tra massonerie legittime e regolari e organizzazioni “spurie”?

   Dall’archivio storico della Gran Loggia emerge che un secolo fa, nel lontano 1921, a Firenze venne iniziata “massona” la signora Noemi Truci Ruspantini. Dal 1955 la iniziazione di donne divenne più frequente e infine divenne “normale” con il Sovrano e Gran Maestro Giovanni Ghinazzi. Alla Gran Loggia appartenne anche la Regina di Giordania. Qual è il ruolo della donna nella massoneria presente e futura in Italia e nel mondo?

   Dalle stesse fonti il prof. Mola ha evidenziato la forte presenza in loggia di politici eminenti, militari, scienziati, artisti, letterati, spiritualisti.., ma si dice che in loggia non si deve parlare di “religione” e di “politica”. Dunque vi è compatibilità tra impegno civile, spiritualità (pensiamo al ricevimento del massonologo don Rosario Esposito a Palazzo Vitelleschi) e vita di loggia?

   Infine, dal Sovrano, accompagnato a San Remo dal Gran Segretario Vittore Morigi, molti vorranno sapere quali sono e quali vorrebbe fossero i rapporti tra la Gran Loggia e il Grande Oriente d’Italia nel 150° di Porta Pia? Forse gli risponderà anche il Gran Maestro del GOI, Stefano Bisi, che sarà al Casinò Municipale di Sanremo il 14 febbraio, sempre in dialogo con Aldo A. Mola e con la conduzione di Marzia Taruffi.  

La redazione