Ospedaletti – Giuseppe Conte presenta il suo nuovo libro “Sesso e apocalisse a Istanbul”
Sabato 10 Febbraio alle ore 16.00 penultimo appuntamento di “E’ Tempo di Libri” rassegna di incontri d’autore nei locali della Biblioteca Civica di Ospedaletti affacciata sul mare.
L’evento ha il patrocinio dell’ Assessorato alla Cultura nella persona del suo reggente Umberto Germinale, in collaborazione con l’Associazione Culturale “LIBER theatrum” e il supporto logistico della sezione Intemelia dell’Università della Terza Età e della libreria Casella di Ventimiglia, gli incontri sono curati e condotti da Diego Marangon.
Giuseppe CONTE nella presentazione del suo romanzo “Sesso e apocalisse a Istanbul” per Giunti Editore sarà accompagnato da due musicisti jazzisti Adriano Ghirardo alla chitarra e Giovanni Di Martino al pianoforte.
Nel libro di Conte la trasgressione dell’eros s’intreccia con la guerra dell’Isis facendo irrompere l’attualità e mostrare le contraddizioni del nostro tempo.
Mescolando la sua conoscenza profonda delle evolutissime tradizioni che, al di sotto della cappa del conformismo e dell’integralismo, ancora innervano la vita culturale dell’Islam, con i fatti della cronaca più recente e i fantasmi dell’immaginazione erotica con le paure e le angosce dell’Occidente, Giuseppe Conte ha creato infatti un romanzo sorprendente e inaspettato, frutto del lavoro appassionato di un poeta che però spesso si dedica con fortuna e grande capacità anche alla narrativa.
Prima “semplice” professore di scuola, poi traduttore e assiduo viaggiatore, Giuseppe Conte è da sempre uno degli scrittori italiani più apprezzati e attesi per le sue pubblicazioni. Grande amante e conoscitore del mondo arabo, da tempo si confronta con il pensiero dell’Oriente e dell’Islam, tanto da decidere di scriverne il suo nuovissimo libro ambientandolo a Istanbul, città non solo simbolo, ma soprattutto anello di congiunzione tra Europa e Asia, luogo di incontro di culture, religioni antiche e differenti, contraddizioni. Questi i temi affrontati che fanno da sfondo in realtà, quasi raccogliendo le spoglie di una storia d’amore e di sesso, a una parabola feroce e cruda sulle ferite che oggi dividono Occidente e Islam. Un racconto spietato, perché si incarna nelle vite e nei fatti dei protagonisti, tutta gente comune, dilaniandoli. L’ormai ex libraio genovese, ma anche raffinato intellettuale, Giona Castelli; la sua amante Veronica Solari, donna ricchissima con un immaginario erotico fantasioso e scatenato, lettrice compulsiva di romanzi, sposata con un importante uomo politico; i loro amici sia italiani che turchi. Tutti tipi diversi, ma tutti ugualmente in bilico tra spirito e carne, religione e sensi. Senza dimenticare il giovane Jacopo, ammaliato dall’Islam, ma soprattutto fagocitato e conquistato dalla sua faccia più scura e terribile: la bandiera nera del Califfato, che lo porteranno ad imbracciare le armi per Allah e a combattere contro il nemico occidentale. Con lui, la cronaca di questi ultimi anni e mesi, la violenza, le paure che sono anche di tutti noi, entreranno nel romanzo stravolgendolo. Terrore, guerra, fanatismo: parole che lette prima solo semplicemente sui giornali, poi per Vero e Giona in particolare diventeranno realtà tangibili, di carne e sangue. Così, le vicende dell’ex libraio e della moglie del politico in vacanza in Turchia lentamente si intrecciano con quelle di uomini con cui poco o nulla hanno a che fare. Incontri casuali, nomi scritti sullo stesso foglio, coincidenze di orario: tutto serve a costruire il meccanismo sempre più serrato della narrazione che corre senza sconti verso la fine.
Un romanzo intenso e avvincente, che stupisce i conoscitori e gli amanti di Conte scrittore più per i contenuti che non per la capacità narrativa, già più volte premiata da critica e pubblico. Tra tutti ricordiamo il bellissimo “La casa delle onde”.
Ne è prova concreta e testimonianza l’avvertenza che lo stesso Conte fa al lettore quando lo avverte che «Io è un altro: chi ha scritto questo romanzo è un altro rispetto a me che lo firmo. Per un patto tra me e lui, non posso svelare la sua identità, né la ragione per cui ha voluto affidare a me le sue pagine, e mi ha chiesto di tradurle e pubblicarle a mio nome».
E’ un passo di una lettera di Arthur Rimbaud, una citazione non casuale, perché il nome del poeta lo si ritroverà nel libro stesso e con questa singolare confessione il romanzo di Conte si apre al lettore, avvisandolo che: “Io è un altro, e forse tutti noi siamo altri, senza saperlo”. Doppi, e incoscienti di esserlo perché la vita non ci ha messo mai davvero di fronte alle forze capaci di tirare fuori il nostro Io nascosto. Istanbul, per Giona e Vero, come per Ritz — dandy libertino che scopre l’amore — e per Yusuf, è questo: la città a due facce e forse più che rivela a ciascuno il sé stesso segreto. Spetta a noi decidere se accettarlo fino in fondo o se respingerlo, con tutte le conseguenze del caso.
“E’ tempo di libri” si concluderà Sabato 24 Febbraio con lo scrittore Marco BUTICCHI che presenterà “La luce dell’imperatore” per Longanesi editore.
Ingresso libero e gratuito.
La redazione