VITO ANTONIO GASTALDI AL CAFFE’ MONET BORDIGHERA

…nel villaggio immaginario dell’entroterra ligure a ridosso della frontiera francese del 1962 riprende la narrazione sotto lo sguardo puntuale del piccolo Guido, troppo curioso per accontentarsi delle emozioni ricevute dalla realtà quotidiana. Tuttavia, in questo libro di ricordi e formazione, si celebra soprattutto la personalità di Caniçò, soprannome di Costantino, il nonno di Guido, citato fin dalle prime pagine nell’opera precedente, “Il colore della lavanda”. Nonno e nipote trascorrono un’intera giornata in compagnia intrecciando dialoghi e racconti.

Secondo di una trilogia appassionante iniziata nel 2013 con “Il colore della Lavanda”, il libro “L’ultima estate dello scricciolo”, pur potendosi leggere come romanzo a sé, si chiude con un finale sospeso e pieno di mistero che troverà soluzione solo nel terzo e conclusivo romanzo preannunciato per il prossimo anno, a conclusione della saga popolare famigliare ambientata nel fantastico borgo disteso su una collina vicino al confine francese di oltre cinquant’anni fa.

Vito Antonio Gastaldi è nato a ridosso del confine francese solcato dall’antica Ligne Maginot Alpine, nel paese occitano della Liguria di Ponente in cui finora ha ambientato i suoi romanzi. Dopo aver trascorso molti anni in diverse località italiane ed europee, oggi vive quasi stabilmente in Piemonte, alle porte del Canavese e nell’entroterra ligure. Nel 2013 ha pubblicato con Robin Edizioni il romanzo “Il colore della lavanda”.

La redazione