UN SUCCESSO STRAORDINARIO PER L’ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO DIRETTA DA AGATA ZAJAC
L’Orchestra Sinfonica di Sanremo al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo per “Il Concerto dell’addio a Varsavia e la Sinfonia di un diciassettenne”
Venerdì 10 maggio alle ore 17.00 sul palco del Teatro dell’Opera del Casinò ha avuto luogo il concerto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo diretto dalla polacca M°Agata Zając con il virtuoso pianista Martin Kasík.
Solista ospite Martin Kasík, uno dei più importanti pianisti cechi del momento. Vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali e destinatario di numerosi premi prestigiosi, Kasík ha al suo attivo le borse di studio del Concorso musicale internazionale di primavera di Praga del 1998, del Concorso per giovani artisti del concerto del 1999, del Premio Davidoff del 2000 e altri riconoscimenti. Come solista si è esibito nelle più importanti orchestre del mondo. Nel 2008 è stato nominato direttore artistico del Festival Chopin di Mariánské Lázně.
Il programma ha avuto inizio con il “Concerto in Mi minore per pianoforte e orchestra” di Fryderyk Chopin che il compositore polacco iniziò a scrivere all’età di vent’anni indubbiamente guardando ai modelli del suo tempo, ovvero i concerti per pianoforte di Hummel, Field, Weber, Moscheles ed anche Friedrich Kalkbrenner, il dedicatario della composizione. In quei concerti l’interesse è sbilanciato a favore del pianoforte, mentre l’orchestra è per lo più relegata al ruolo di accompagnamento. In Chopin, invece, c’è la ricerca di un maggior equilibrio. Poco dopo aver suonato il “Concerto in Mi minore” a Varsavia, Chopin lasciò la Polonia, spinto dal desiderio di affermarsi in ambienti musicali più colti e deluso dal suo governo.
A seguire il programma ha previsto la “Sinfonia n. 1 in Do maggiore” è un’opera giovanile di Georges Bizet, composta nel 1855, quando egli era ancora uno studente diciassettenne al Conservatorio.
Questa Sinfonia venne nel tempo riconosciuta come il capolavoro di un genio precoce , dimenticata per quasi un secolo. Bizet, poco tempo prima aveva realizzato una trascrizione per pianoforte a quattro mani della “Sinfonia n. 1 in Re maggiore” di Charles Gounod, quindi non stupisce rilevare alcuni influssi dell’opera del collega e maestro. In seguito Bizet non volle catalogare la sinfonia, considerata troppo acerba. Un’opera che è stata portata allo scoperto grazie al biografo di Bizet che nel 1935 mostrò la partitura al direttore Felix Weingartner, il quale la eseguì nello stesso anno a Basilea.
di M.B.