MUSEO PREISTORICO DEI BALZI ROSSI – ADEGUAMENTO SISMICO

Sarà demolita la sopraelevazione del Museo vecchio dei Balzi Rossi. L’edificio, costruito a fine Ottocento per volontà di Sir Thomas Hanbury, tornerà così all’aspetto originario. I lavori si sono resi necessari per adeguare l’edificio alla normativa antisismica e garantire la sicurezza dei visitatori e delle collezioni del museo.

Ventimiglia. Museo. Martedì 8 giugno saranno avviati i lavori di demolizione e messa in sicurezza dell’edificio detto “Museo vecchio” della zona archeologica dei Balzi Rossi.

La costruzione, realizzata nel 1898 per volontà di Sir Thomas Hanbury, è stata modificata nei primi decenni del Novecento con l’aggiunta di un piano, realizzato per aumentare la superficie espositiva del museo.

Le recenti verifiche effettuate dalla Direzione regionale Musei Liguria – condotte nell’ambito di specifici finanziamenti per l’adeguamento antisismico del Ministero della cultura – hanno evidenziato dei segni di cedimento strutturale dell’edificio, giudicato a rischio crollo. Si è reso così necessario intervenire, per la sicurezza dei visitatori e delle collezioni, chiudendo l’accesso al pubblico, in attesa dei lavori di adeguamento della struttura. Il progetto di intervento, in accordo con la Soprintendenza ABAP delle province di Imperia e Savona, prevede di riportare l’edificio alla forma originaria, consentendone il recupero.

I lavori saranno affidati alla ditta Se.Co. Srl di Ceranesi che prenderà in consegna l’area e avvierà le opere preliminari per procedere poi con lo smantellamento della superfetazione dell’edificio nei prossimi mesi.                                La conclusione del cantiere è prevista per fine 2021 – inizio 2022. I reperti archeologici conservati nell’edificio, collocati in deposito, ritorneranno visibili con un nuovo allestimento che sarà realizzato alla conclusione dei lavori strutturali.

Il sito preistorico dei Balzi Rossi (Baussi Russi, cioè rocce rosse) si trova ai piedi di una parete rocciosa di calcare dolomitico dove si aprono diverse rientranze o “grotte”, che hanno restituito reperti fondamentali per lo studio della vita dell’uomo preistorico. L’area archeologica, tra le più note in Europa, è stato oggetto di scavi e ricerche internazionali sin dalla fine dell’Ottocento.

L’area, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, ha subito alterazioni notevoli, prima con la costruzione della linea ferroviaria Genova-Nizza (1870) che tagliò in due l’area archeologica e poi con la creazione di una cava di pietra che provocò la distruzione totale di una delle grotte.  Il Museo preistorico, voluto da Sir Thomas Hanbury per esporre al pubblico i reperti provenienti dagli scavi delle grotte, fu realizzato nel 1898; la visita comprendeva anche la vicina Grotta della Barma Grande, allestita con passerelle che consentivano di raggiungere diversi livelli e zone di scavo.

Durante la seconda Guerra mondiale nell’area vennero realizzate alcune postazioni di artiglieria; per ostruire il retrostante tunnel ferroviario venne minata e fatta esplodere la grotta Barma Grande, con la perdita completa dell’allestimento di visita. Il Museo venne acquisito dallo Stato e riaperto solo nel 1955. Il percorso di visita del sito archeologico si è arricchito nel 1972 grazie alla passerella ferroviaria che consente di raggiungere le grotte del Caviglione e di Florestano; grazie all’esproprio di alcune aree venne costruito un secondo edificio museale (il “museo nuovo”), inaugurato nel 1994 e il cui nuovo allestimento è stato inaugurato nel marzo del 2018. Dopo il recupero dell’edificio del “Museo vecchio” sarà completato il riallestimento di tutti gli spazi espositivi.

La redazione