IL RITORNO DEI “SANREMEZZI”
Quelli che stiamo vivendo non sono giorni facili, ed è superfluo dire che c’è molta preoccupazione per cosa ci riserverà il futuro prossimo, però forse è proprio in questi momenti che abbiamo bisogno di distrarci un po’: non sappiamo se una risata seppellirà il virus, ma sicuramente male non ci farà…
E allora ecco che i Sanremezzi tornano in campo, sul palco del Teatro Ariston! Cioè, veramente parliamo del palco virtuale, quello del sito ufficiale del teatro più famoso d’Italia. Approfittando del tempo libero ritrovato obtorto collo, i Sanremezzi stanno mettendo on line il meglio (o forse il peggio!) dei cinque spettacoli del Festival e mezzo, il tutto nella rubrica giornaliera on line #allecinquedellasera .
E’ un’imprudenza che sta commettendo il patron Walter Vacchino, che non sa cosa l’aspetta proprio come avveniva quando invadevamo il suo teatro per più giorni corrompendo il personale per poter fare tutto quello che era normalmente proibito in un teatro…
Chi se lo ricorda il Festival e mezzo? Parliamo della parodia del Festival di Sanremo rappresentata prima al Casinò, nel 1991, e poi per quattro anni all’Ariston fino al 1995. Per aver assistito dal vivo agli spettacoli bisogna avere quindi più di quarant’anni.
Il Festival e mezzo era uno spettacolo goliardico nel quale, tra l’altro, si prendevano di mira i problemi cittadini che non erano poi così diversi da quelli di oggi.
I “Sanremezzi” sono in realtà un gruppo di ragazzi (almeno nell’animo) che in quegli anni, con l’ausilio del Rotaract, diedero vita al Festival e mezzo con l’aiuto disinteressato di decine e decine di amici che consentirono di metterlo in scena. Il nucleo storico che diede vita al Festival e mezzo era composto da Alberto Asseretto, Luca Lombardi, Marco Lupi, Roberto Oliva, Fabrizio Rossi, Adriano Battistotti, Alberto Guasco e la mascotte Andrea Lombardi, ma come già detto il Festival e mezzo era poi il prodotto finale del lavoro di tantissimi amici e del loro entusiasmo.
Il risultato fu un successo inaspettato e dopo il primo spettacolo nel teatro del Casinò di Sanremo, davanti a poco più di 400 persone, si rese necessario spostare lo spettacolo al Teatro Ariston: la prevendita dei quasi duemila biglietti per lo spettacolo del venerdì 15 maggio del 1992 si esaurì in tre ore e si dovette programmare una replica, non prevista, per il martedì successivo, con un nuovo pienone. Fu l’inizio di un successo che accompagnò le successive edizioni, arrivando nel ’94 e ’95 a tre serate consecutive con il teatro pieno.
Il pubblico, che sapeva di avere di fronte dei dilettanti spinti dalla passione e con finalità benefiche, ci seguiva con affetto e ci perdonava qualche svarione o caduta di ritmo, e usciva dal teatro sempre soddisfatto e con il sorriso sul volto. La controprova era che restava seduto in teatro per le quasi due ore e mezza di durata dello spettacolo senza dare segni di sofferenza, nonostante i “devastanti” balletti finali che mettevano a rischio l’incolumità dei ballerini e del pubblico stesso!
Chi avrà piacere di rivedere gli estratti di quel periodo, per noi glorioso, potrà ora farlo comodamente da casa, ricordando sempre che parliamo di quasi trent’anni fa e quindi alcune cose, compresa la satira politica, potranno sembrare oggi un po’ scontate. In allora non era così, naturalmente.
Tutto il materiale del Festival e mezzo che per ragioni di spazio non sarà nella rubrica #allecinquedellasera si potrà trovare successivamente sul sito Facebook dei Sanremezzi, dove invitiamo anche per un saluto tutti gli amici che in quegli anni ci sono stati vicini e hanno collaborato alla riuscita dello spettacolo: non potremo mai ringraziarli abbastanza.
Alberto Guasco
“Presidente” dei Sanremezzi…
P.S. non è vero che Walter non sapeva, ma faceva finta di non vedere: il teatro era tutto a nostra disposizione, facevamo impazzire le maestranze che però diventavano complici, giravamo in tutti i cunicoli possibili alla ricerca di materiale, ma nessuno ci ha mai sgridato… Questo e altro fu per noi l’Ariston, in amicizia, appunto, come tutto il Festival e mezzo…