Applausi scroscianti per Alberto Saibene al Casinò di Sanremo.
Lo storico Alberto Saibene ha presentato il saggio:” Il Paese più bello del mondo. Il Fai e la sfida per un’Italia migliore (Utet ) ieri 28 gennaio 2020 alle ore 16.30 nella sala Privata del Casinò. |
I primi passi di Italia Nostra nel 1955, i successi con la mostra fotografica “L’Italia da salvare” nel 1967, la formazione di uan nuova coscienza sociale per la tutela del patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico sino alla creazione del Fondo Italiano per l’Ambiente, questi alcuni dei temi della relazione del dott. Alberto Saibene. Lo storico ha interessato il numeroso pubblico che ha affollato Sala Privata, sottolineando il grande impegno dei volontari dei Fai, che in 45 anni di vita è riuscito ad acquisre ben sessanta siti di interesse artistico, mettendoli a disposizione della società civile dopo averli recuperati.
Durante l’incontro sono intervenute la presidente del Fai regionale arch. Roberta Croce e la capodelegazione imperiese arch. Carmen Lanteri.
La Presidentessa Croce ha ringraziato il Casinò, nella persona del consigliere dott.sa Barbara Biale, per aver organizzato nei Martedì Letterari, curati da Marzia Taruffi, l’importante momento che ha permesso di conoscere meglio il difficile cammino verso una più matura cultura a sostegno del territorio e del patrimonio d’Arte de “Il più bel paese del mondo”.
Sede del maggior numero di siti dell’Unesco, l’Italia è considerata dai tempi del Grand Tour “il Paese più bello del mondo”. Le civiltà che si sono succedute, dai Latini fino ai giorni nostri, le declinazioni regionali di arte, lingua e cucina, hanno reso il nostro un Paese unico per stratificazione di civiltà, testimonianze storico-artistiche, varietà di paesaggi.
Un ecosistema che era giunto più o meno intatto alla Seconda guerra mondiale si ritrovò, in un breve volgere di anni, seriamente minacciato. Più che i disastri della guerra, fu la rapidissima ricostruzione senza regole a rovinare il volto del nostro Paese. Qualcuno cominciò a reagire: grazie all’associazione Italia Nostra, nata a Roma nel 1955, si conobbero Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni i quali, con la collaborazione di Antonio Cederna, organizzarono la mostra itinerante Italia da salvare (1967) che per la prima volta sensibilizzò l’opinione pubblica su questi temi. Erano e restarono una minoranza ma, dopo un primo tentativo abortito, la Crespi e Bazzoni fondarono nel 1975, insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli, il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano.
La grande novità del FAI, una fondazione privata, rispetto a quanto c’era stato prima, era acquisire e gestire proprietà e beni per poi aprirli al pubblico. Dopo l’acquisto del Monastero di Torba (1977), un complesso monumentale longobardo, i primi anni della storia del fai furono piuttosto stentati. Arrivarono proprietà di enorme valore culturale e artistico come San Fruttuoso, il Castello della Manta, la Villa del Balbianello, il Castello di Masino, ma gli iscritti crescevano con grande lentezza, come enormi, anche perché affrontati per la prima volta, erano i problemi di gestione, organizzazione e sensibilizzazione a questi temi. Fondamentali per aumentare la popolarità furono dapprima le Giornate FAI di Primavera, in cui per un fine settimana restavano aperti luoghi speciali solitamente chiusi, e, più tardi, il censimento I Luoghi del Cuore.
Oggi a distanza di anni il FAI conta oltre 200.000 iscritti, più di sessanta beni salvati e una crescita che prosegue costante con obiettivi sempre più ambiziosi, oltre a testimoniare una nuova forma di amore per il nostro Paese. In questo libro, frutto di esplorazione di archivi e raccolta di testimonianze, Alberto Saibene racconta per la prima volta la storia della più grande impresa culturale privata in Italia: una storia di passione e responsabilità, di resistenza quotidiana e di bellezza.
Alberto Saibene è uno storico della cultura italiana del XX secolo. Lavora tra editoria, cinema e organizzazione culturale. È autore di L’Italia di Adriano Olivetti (Edizioni di Comunità, 2017) e, per lo stesso editore, ha curato le antologie di scritti di Adriano Olivetti: Il mondo che nasce (2013) e Città dell’uomo (2015). È regista del film La ragazza Carla (2015), tratto dall’omonimo poema di Elio Pagliarani.
Dopo la pausa festivaliera i Martedì Letterari ritornano l’11 febbraio. Nel teatro dell’Opera alle ore 16.30 Pier Luigi Celli presenta il libro “Il potere, la carriera e la vita” (ed. Chiarelettere).Partecipa il dott. Matteo Moraglia.
La redazione