SANREMO – FESTA DELLA DONNA NEI GIARDINI DI VILLA ORMOND
Venerdì 8 marzo 2019, pomeriggio dedicato alle donne in giardino tra arte, letteratura, botanica e fiori con un evento organizzato da “Floriseum” e “Amici del Giardino di Villa Ormond”.
La “Festa della donna” a Villa Ormond è un importante appuntamento che si articola secondo il seguente programma:
ore 16, Villa Ormond, aiuola centrale
Il Sindaco Alberto Biancheri e l’Assessore alle attività Produttive Barbara Bialeaccoglieranno l’ibridatore Antonio Marchese che omaggia i giardini Ormond donando una rosa di sua creazione Donne D’italia[1]. Cerimonia di piantagione
ore 16.30
Consegna dell’attestato Lady del Giardino a Carolyn Hanbury[2], donna straordinaria che si è sempre distinta nell’arte del giardino ed erede di una dinastia che ha saputo creare uno dei più bei giardini del Mediterraneo, nonché testimone di quella grande passione e amore per il giardino che ha caratterizzato la famiglia Hanbury in Riviera.
ore 17
La scrittrice Elena Macellari[3] presenta il volume Le Signore della Botanica[4].
Ore 18
Visita
all’esposizione di acquarelli botanici Natura
Dipinta, curata della pittrice Silvana
Rava[5]
[1] La rosa Donne D’italia è una varietà creata da Antonio Marchese, ibridatore proveniente da un famiglia di Sanremo di ibridatori di garofani. Questa bella rosa è dedicata a tutte le donne italiane in riconoscimento della forza e del coraggio delle donne italiane lungo la tormentata storia del nostro paese. Pianta molto bella, il fiore grande e ben strutturato, presenta petali centrali di un delizioso rosa tenero ,sfumato di verde,che diventa giallo all’apertura della corolla, rifiorente, rustica e con una buona resistenza malattie. Si può facilmente coltivare in giardino o in vaso sul terrazzo. Come tutte le rose ama un “posto al sole”
[2] Lady Carolyn Hanbury vedova del compianto Sir Simon Hanbury, da molti anni è tornata a vivere stabilmente a Casa Nirvava, presso i Giardini Hanbury. Carolyn Hanbury si è dedicata alla salvaguardia e al lungo processo di restauro dei Giardini Hanbury di Mortola, vero gioiello paesaggistico e botanico della Riviera italiana e di tutto Mediterraneo
[3] Elena Macellari è laureata in Scienze e tecnologie agrarie e ha conseguito un dottorato in Assetto del territorio. Ha lavorato presso le facoltà di Agraria di Perugia e di Milano. Attualmente si occupa di progettazione del giardino e del paesaggio. Si dedica anche alla ricerca e allo studio dell’arte del giardino e della storia della botanica. È membro della Società Botanica Italiana. Tra i suoi libri: Eva Mameli Calvino, Giardinieri ed esposizioni botaniche in Italia (1800-1915), Nello specchio di Mabel, Nabù e il giardino cosmico.
[4]Per molto tempo le conoscenze botaniche, a livello ufficiale, sono state riservate solo agli uomini. In realtà, fin dall’antichità le donne hanno fatto uso della botanica a scopo terapeutico e sicuramente molte scoperte in questo ambito sono da attribuire al loro lavoro. Un sapere a volte praticato nell’ombra, sofferto e taciuto, accanto a quello accademico degli uomini. A partire dal Novecento le donne poterono far parte di accademie scientifiche e società botaniche, dando così il loro prezioso contributo alla scienza. Elena Macellari, con un minuzioso e attento lavoro di ricerca d’archivio, ha sapientemente ricostruito gli studi e le ricerche compiute da numerose botaniche italiane del Novecento, poco conosciute al grande pubblico, come Eva Mameli Calvino, Eleonora Francini, Albina Messeri e Carmela Cortini. Queste affascinanti figure femminili hanno saputo dare un significativo contributo nel settore della botanica, nonostante le discriminazioni ancora presenti in campo scientifico nel XX secolo e non solo.
[5] Silvana Rava pittrice botanica, premiata a Londra nel 2008 dalla Royal Horticultural Society con la Gold medal, insegna pittura botanica e tiene corsi organizzati dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa presso il Museo Botanico. I suoi dipinti si trovano in importanti collezioni come quella dell’Hunt Institute, della Lindlay Library di Londra e del Museo della Grafica a Pisa.
La redazione