Bordighera – Teatro nelle Foglie ”Ballata d’autunno”, Palazzo del Parco
Il sesto spettacolo della Stagione Teatrale di Bordighera edizione 2018
Sabato 17 marzo – Teatro nelle Foglie ”Ballata d’autunno”, Palazzo del Parco, ore 21.00 è un’opera multidisciplinare che unisce il teatro d’ombre, il mimo, l’acrobatica aerea, la danza, la manipolazione e il clown. In essa si mescolano così la forza del circo, l’improvvisazione del teatro di strada e la poesia del teatro di figura, veicolati dal linguaggio universale del corpo, dello sguardo e delle ombre. Personaggi senza parole ci trasportano in una performance fuori dal tempo, che narra la scoperta di un mondo nuovo, una realtà da esplorare e in cui perdersi, una periferia che si trasforma in una foresta nella quale è necessario cercare la propria strada, il proprio luogo di appartenenza, la propria identità. Uno spettacolo ricco di immagini forti, con netti contrasti di luci e ombre, di colori caldi e freddi, di silenzi stridenti e melodie cullanti. I personaggi sono passeggeri di una zattera che naviga nel tempo, sospesi fisicamente e metaforicamente. Una coltre di ghiaccio che ricopre tutto, che congela il tempo e sospende l’aria. Un’atmosfera post-atomica, dove tutti gli elementi della città restano presenti, ma stravolti dal tempo, dall’abbandono e dalla natura che ha preso il sopravvento. Una città senza nome, che ha perso la sua identità: invasa dalla natura e spoglia di abitanti. Una città silenziosa, dove l’unico linguaggio è quello del vento che solleva in turbinii concentrici le foglie secche. Una città sospesa nel tempo, dove i secondi cadono lenti come una foglia che si stacca dal ramo.Due ombre che compaiono dal sottosuolo, memorie di un tempo passato, ricordi che tornano ad affiorare…
Il settimo spettacolo della Stagione Teatrale di Bordighera edizione 2018
Sabato 24 Marzo – Aldo Rapé “Pinuccio storia di un amore”. Chiesa Anglicana, ore 21.00, Miglior Monologo Premio Internazionale per il Teatro e la Drammaturgia Tragos. Piccolo Teatro di Milano/Febbraio 2017. Pinuccio è la storia, accompagnata dalla musica, di uno dei tanti, forse troppi, bambini che hanno lavorato nelle miniere di mezza Sicilia. E’ la storia di una città, Caltanissetta, capitale mondiale dello zolfo. E’ la storia del riscatto di un’isola, la Sicilia, e forse della sua condanna.
Le giornate dedicate alle Associazioni Culturali del comprensorio che sono entrate a far parte della Rassegna Teatrale di Bordighera edizione 2018. Giovedì 29, Venerdì 30, Sabato 31 marzo e 1 Aprile. Evento dedicato alle Associazioni Teatrali-Musicali. Chiesa Anglicana ore 21.00. Si è offerta la possibilità a quattro realtà associative teatrali-musicali locali, di avere a disposizione un palcoscenico per la messa in scena di un loro lavoro, inserendolo nel cartellone della stagione teatrale ufficiale. Ecco il programma delle quattro giornate:
Il primo dei quattro spettacoli realizzati dalle associazioni locali
Giovedì 29 marzo, Chiesa Anglicana, ore 21.00, Associazione Culturale Musicomio presenta: Per campar ci vuol fortuna. La proposta, il cui esordio assoluto avverrebbe proprio in occasione dell’evento inerente alla stagione teatrale di Bordighera, tra il 29 marzo e il 1 aprile presso la Chiesa Anglicana, consiste in uno spettacolo teatrale/musicale dove una o più voci narranti, musica e canzoni si intrecciano dando vita ad una esibizione multiforme ma allo stesso tempo coordinata e coerente. Attori e musicisti, di fatto, si alternano e dialogano tra di loro, ognuno con la propria modalità espressiva, costruendo un racconto in bilico tra uno spettacolo teatrale, un musical e un concerto.
Il secondo dei quattro spettacoli realizzati dalle associazioni locali
Venerdì 30 marzo, Chiesa Anglicana, ore 21.00, Accademia delle Muse presenta: La casa di Bernarda Alba. Il testo teatrale messo in scena dall’Accademia delle Muse appartiene ai Grandi Classici del Teatro, scritto da Federico Garcìa Lorca nel 1936 a Madrid; venne rappresentato per la prima volta l’8 marzo del 1945 a Buenos Aires al Teatro Avenida dalla grande attrice Margarita Xirgu. I critici e studiosi considerano “ La casa di Bernarda Alba” il capolavoro di Garcìa Lorca e la più importante opera del teatro spagnolo contemporaneo, un dramma sobrio, essenziale. L’opera racconta la storia di Bernarda Alba e le sue cinque figlie nubili, che dopo la morte del padre sono costrette ad otto anni di lutto e di mancanza di contatti con l’esterno della casa. Arriva un uomo a stravolgere le loro vite e a far riemergere le passioni represse delle sepolte vive per ordine della madre-carceriera, che vuole solo salvare l’onore della sua casa. Bernarda: Doriana Valesini; La Ponzia: Monica Ferrari; La serva: Lucia Morlino. Le Figlie: Elena Abate, Liana Iacchi, Donata Graffino, Marta Collu, Lodovica. Regia Mariagrazia Bugnella.
Il terzo dei quattro spettacoli realizzati dalle associazioni locali
Sabato 31 marzo, Chiesa Anglicana, ore 21.00, Teatro dei Mille Colori presenta: Pot-pourri.Due attori in scena raccontano attraverso brevi monologhi le debolezze dell’Essere Umano passando da personaggi immaginari all’apparenza slegati tra loro, ma uniti dalla stessa voglia di riscatto così la strega Grimilde si confronta con la Portinaia Apollonia anche lei vista come una strega da un bambino in tempo di guerra, o il delirio di un uomo “malato” di Puntualità con la forza della speranza di Penelope raccontata da una stramba lettrice, e per finire con un originale e imprevedibile Otello.
Il quarto dei quattro spettacoli realizzati dalle associazioni locali
Domenica 1 aprile, Chiesa Anglicana, ore 17.30, Associazione culturale Helios presenta: Il rabbino Gesù ed altri racconti. E’ un tipico teatro di narrazione composto da due parti : il primo, di e con Salvatore Motta, attore catanese, si intitola Nonni/Avi ed è un viaggio nella memoria durante l’emigrazione di inizi 900 ; la seconda parte, Il Rabbino Gesù, testo di Virginia Consoli e interpretazione di Salvatore Motta, narra di un singolare personaggio che riesce con la propria ingenuità a vivere nel proprio mondo anche durante il dramma della Seconda guerra mondiale riuscendo anche a salvare un gruppo di ebrei.
L’ottavo spettacolo della Stagione Teatrale di Bordighera edizione 2018
Venerdì 6 Aprile – Generazione Disagio “Dopodiché stasera mi butto”. Palazzo del Parco, ore 21.00. Tra gli altri premi ricevuti, vincitore al Play Festival 1.0 2015 – Roma e Bando Visionari 2015, Teatro Off – Como. Lo spettacolo è un cinico e spassoso gioco dell’oca che mira all’annullamento, in cui il pubblico viene invitato a scaricare tutti i suoi problemi su un attore che è un giocatore-pedina e che si contenderà con gli altri la possibilità di arrivare per primo alla casella finale: quella del suicidio. Varie prove e imprevisti faranno avanzare o indietreggiare i personaggi su un tabellone, anche grazie all’aiuto del pubblico dal vivo.
Il nono spettacolo della Stagione Teatrale di Bordighera edizione 2018
Sabato 21 Aprile – Gianfelice Facchetti e Ottavo Richter Trio “Eravamo quasi in cielo”, Palazzo del Parco, ore 21.00. Uno dei figli del mitico terzino e capitano dell’Inter e della Nazionale di calcio Giacinto in una pièce teatrale (musicale) che racconta in modo inedito una delle pagine più romantiche del calcio italiano, scritta dai pompieri. L’eroica impresa dei Vigili del Fuoco Spezia che, guidati da Ottavio Barbieri, ebbero ragione del Grande Torino conquistando il titolo di Campioni d’Italia.
SPETTACOLI DEDICATI ALLE QUATTRO ASSOCIAZIONI DEL NOSTRO COMPRENSORIO
Giovedì 29 marzo, ore 21.00, Chiesa Anglicana, l’Associazione Culturale Musicomio presenta: Per campar ci vuol fortuna. La proposta, il cui esordio assoluto avverrebbe proprio in occasione dell’evento inerente alla stagione teatrale di Bordighera, tra il 29 marzo e il 1 aprile presso la Chiesa Anglicana, consiste in uno spettacolo teatrale/musicale dove una o più voci narranti, musica e canzoni si intrecciano dando vita ad una esibizione multiforme ma allo stesso tempo coordinata e coerente. Attori e musicisti, di fatto, si alternano e dialogano tra di loro, ognuno con la propria modalità espressiva, costruendo un racconto in bilico tra uno spettacolo teatrale, un musical e un concerto.
Venerdì 30 marzo, ore 21.00, Chiesa Anglicana, l’Accademia delle Muse presenta: La casa di Bernarda Alba. Il testo teatrale messo in scena dall’Accademia delle Muse appartiene ai Grandi Classici del Teatro, scritto da Federico Garcìa Lorca nel 1936 a Madrid; venne rappresentato per la prima volta l’8 marzo del 1945 a Buenos Aires al Teatro Avenida dalla grande attrice Margarita Xirgu. I critici e studiosi considerano “ La casa di Bernarda Alba” il capolavoro di Garcìa Lorca e la più importante opera del teatro spagnolo contemporaneo, un dramma sobrio, essenziale. L’opera racconta la storia di Bernarda Alba e le sue cinque figlie nubili, che dopo la morte del padre sono costrette ad otto anni di lutto e di mancanza di contatti con l’esterno della casa. Arriva un uomo a stravolgere le loro vite e a far riemergere le passioni represse delle sepolte vive per ordine della madre-carceriera, che vuole solo salvare l’onore della sua casa. Bernarda: Doriana Valesini; La Ponzia: Monica Ferrari; La serva: Lucia Morlino. Le Figlie: Elena Abate, Liana Iacchi, Donata Graffino, Marta Collu, Lodovica. Regia Mariagrazia Bugnella.
Sabato 31 marzo, ore 21.00, Chiesa Anglicana, Il Teatro dei Mille Colori presenta: Pot-pourri.Due attori in scena raccontano attraverso brevi monologhi le debolezze dell’Essere Umano passando da personaggi immaginari all’apparenza slegati tra loro, ma uniti dalla stessa voglia di riscatto così la strega Grimilde si confronta con la Portinaia Apollonia anche lei vista come una strega da un bambino in tempo di guerra, o il delirio di un uomo “malato” di Puntualità con la forza della speranza di Penelope raccontata da una stramba lettrice, e per finire con un originale e imprevedibile Otello.
Domenica 1 aprile, ore 17.30, Chiesa Anglicana, l’Associazione culturale Helios presenta: Il rabbino Gesù ed altri racconti. E’ un tipico teatro di narrazione composto da due parti : il primo, di e con Salvatore Motta, attore catanese, si intitola Nonni/Avi ed è un viaggio nella memoria durante l’emigrazione di inizi 900 ; la seconda parte, Il Rabbino Gesù, testo di Virginia Consoli e interpretazione di Salvatore Motta, narra di un singolare personaggio che riesce con la propria ingenuità a vivere nel proprio mondo anche durante il dramma della Seconda guerra mondiale riuscendo anche a salvare un gruppo di ebrei.
Il primo dei quattro spettacoli realizzati con il Teatro dell’Archivolto
Mercoledì 17 gennaio, Palazzo del Parco, ore 10.30 Pimpa Cappuccetto Rosso è uno spettacolo/gioco ispirato alla “fiaba tra le fiabe” e alle molte riscritture, rielaborazioni, disegni, poesie, canzoni prodotte su questo tema divenuto ormai universale. Francesco Tullio Altan in particolare ha dedicato a Cappuccetto Rosso un intero libro di illustrazioni e spesso, nella rivista PIMPA sono comparsi scherzi, frammenti, giochi e filastrocche che vedevano proprio la cagnolina a pois, vestire i panni della bimba della fiaba. Su queste tracce si muove lo spettacolo, agito, recitato e cantato da un’unica attrice che veste i panni di Pimpa e narra, reinventa, costruisce con i bambini uno spettacolo sempre nuovo e diverso, colorato da canzoni su musica originale di Paolo Silvestri, che ha creato sul testo elaborato da Giorgio Gallione una sorta di operina animata con sagome pupazzi e burattini tratti dai disegni di Altan. (Testo di Giorgio Scaramuzzino).
Il secondo dei quattro spettacoli realizzati con il Teatro dell’Archivolto
Venerdì 16 marzo, Palazzo del Parco, ore 10.30, Dentro gli spari Se per alcuni può sembrare arduo parlare ai ragazzi di un argomento così ostico, è altrettanto importante cercare un momento di riflessione su uno degli aspetti più importanti che attraversa la nostra quotidianità e che impedisce la funzione democratica del vivere sociale. Il romanzo “Io dentro gli spari” di Silvana Gandolfi è sicuramente un’occasione che non potevamo non sfruttare. Impareremo perciò a conoscere che non c’è una mafia, ma esistono tante mafie, che hanno molte particolarità in comune e che riguardano tutti quanti in qualche modo. Lo spirito della storia è proprio questo: indagare sulla solitudine di chi ha il coraggio di affrontare uno dei mali più dannosi alla società, sia pure esso un bambino. Il coraggio della verità e di porsi nei confronti della società con un’etica che guardi all’uguaglianza e al rispetto delle regole. Insomma un momento di grande riflessione, dove si tenterà di aprire porte mai aperte, senza dare risposte certe ma far scaturire domande fondamentali. Questo ci sembra il compito del teatro nei confronti della scuola e del lavoro degli insegnanti. (Testo di Giorgio Scaramuzzino).
Il terzo dei quattro spettacoli realizzati con il Teatro dell’Archivolto
Giovedì 22 marzo, Palazzo del Parco, ore 10.30, Ganda. Leggo su un romanzo che il famoso rinoceronte di Durer sarebbe naufragato nelle acque davanti a Genova. Mi incuriosisco. Sarà vero? Da questa curiosità è partita una ricerca lunga e laboriosa che ha portato a ricostruire la vera storia dell’animale disegnato dal noto pittore e incisore tedesco. Questa è una storia assolutamente da raccontare perché oltre ad essere quasi inedita, ha in sé tutti quegli elementi epici e storici di una grande storia. Ad affiancarmi nello spettacolo ho chiesto l’aiuto di un grande artista contemporaneo Gek Tessaro. Due volte premio Andersen e artista completo. La sua arte e la sua poesia contribuiscono a rendere l’evento teatrale un appuntamento con la meraviglia e lo stupore. (Testo di Giorgio Scaramuzzino).
Il quarto dei quattro spettacoli realizzati con il Teatro dell’Archivolto
Venerdì 20 aprile, Palazzo del Parco, ore 10.30. Razza di italiani! Con questo spettacolo desideriamo riflettere sul dramma che il popolo ebraico ha vissuto in un tempo non molto lontano e che ancora si affaccia prepotentemente sulle cronache giornalistiche: l’antisemitismo. Scavando nella storia, soprattutto italiana, cercheremo di capire le origini e lo sviluppo dell’odio razzistico verso gli ebrei, attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e di chi ha scelto di stare dalla parte dell’odio di razza. Sì, perché anche noi italiani abbiamo partecipato e favorito la persecuzione e lo sterminio di persone indifese e sole, spalleggiando e anche a volte anticipando i dettami del nazismo. Tema questo spesso e volentieri dimenticato e censurato nei testi scolastici. Uno spettacolo che vuole ricordare che nella nostra costituzione sono molto chiari, tra gli altri, due concetti: è vietata la “Riorganizzazione del disciolto partito fascista” e che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, ecc.” (Testo di Giorgio Scaramuzzino).
La redazione