LA LIGURIA DONA LE PALME INTRECCIATE DEL PONENTE AL PAPA
PASQUA: LA LIGURIA DONA LE PALME INTRECCIATE DEL PONENTE AL PAPA. IL GOVERNATORE LIGURE E LA GIUNTA ALLA CELEBRAZIONI IN VATICANO DOMENICA 9 APRILE. TOTI: “UN GRANDE ONORE PARTECIPARE”
È un grande onore partecipare e contribuire con la nostra tradizione alla celebrazione di un Festività importante, come la Domenica delle Palme dove la Liguria sarà protagonista con i suoi Parmureli, le foglie di palma intrecciate”. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che domani, domenica 9 aprile, sarà in piazza San Pietro a Roma per festeggiare di fronte a Papa Francesco la celebrazione che apre la settimana di Pasqua. Con il presidente anche gli assessori regionali Marco Scajola, Giacomo Giampedrone e Ilaria Cavo.
La Regione Liguria, per la prima volta, ha deciso di donare le palme che verranno consegnate al Papa e ai massimi vertici ecclesiastici. Le foglie, intrecciate secondo il metodo artigianale, realizzate secondo la denominazione De.Co del comune di Sanremo, sono trattate in maniera particolare per mantenere il colore chiaro delle foglie. Il palmizio che verrà consegnato al Papa misura circa 2 metri e mezzo di lunghezza. La tradizione delle foglie di palma intrecciate liguri risale addirittura al 1586 quando, durante i lavori per il posizionamento dell’obelisco egizio in piazza San Pietro, un capitano di mare sanremese, vedendo che le corde che erano in uso si stavano strappando per lo sforzo, violò la disposizione papale di mantenere il silenzio per urlare di bagnare le funi, salvando l’obelisco. Da quel momento, il papa Sisto V concesse proprio a Sanremo il privilegio di fornire le foglie intrecciate per la Domenica delle Palme. “Da parte della Regione c’è una attenta considerazione verso questa tradizione dei palmizi – ha commentato l’assessore al Turismo Gianni Berrino – e quest’anno la Liguria ha deciso di collaborare anche materialmente, donando le palme al Papa e ai Cardinali. Un giusto riconoscimento anche all’arte di chi intreccia i parmureli”.
La redazione