SANREMO – PROSEGUE LA STAGIONE TEATRALE AL CASINO’

 

Dopo Marcello Ravveduto per ricordare a figura di Libero Grassi nel 25esimo della morte per il ciclo la Cultura della legalità, prosegue la stagione autunnale dei Martedì Letterari. Nicola Gardini con il libro  “Viva il Latino”, “l’Esodo” di  Domenico Quirico,  “Donna Rachele mia nonna” di   Edda Negri Mussolini ed Emma Moriconi,  Marco Vannini con  “All’ultimo  papa “ “Putin e il ritorno al passato della nuova Russia”, firmato  dall’ambasciatore Sergio Romano, “‘William Shakespeare ovvero John Florio:  un fiorentino alla conquista del mondo” di Saul Gerevini e Corrardo Panzieri, Mario Fortunato con il libro “Noi tre”  sono i temi e i protagonisti dei prossimi appuntamenti.

“ Mentre ospitiamo nel foyer la splendida mostra dedicata ai bronzi di Aligi Sassu riprende l’appuntamento con I Martedì Letterari –   afferma il Direttore Generale Ing. Giancarlo Prestinoni – Tematiche originali che si intrecciano con i nostri filoni di approfondimento come il ciclo “la Cultura della legalità” che ci vede collaborare con la Procura di Imperia. Ringraziamo tutti i nostri relatori,  i docenti universitari e gli scrittori che parteciperanno ai nostri incontri,  seguiti anche dai  licei cittadini. “

Ad ogni nuova stagione della nostra rassegna culturale”- sottolinea il consigliere Olmo Romeo- “si rinnova l’attenzione e la partecipazione  verso il  programma, che propone temi sempre attuali, che stimolano la riflessione, il confronto e l’approfondimento attraverso opere che rimangono nella storia della Letteratura. In questi ultimi mesi dell’anno spazieremo dal problema dell’esodo, alle rievocazioni storiche, all’analisi di personaggi come Putin o Papa Joseph Ratzinger, nove incontri che concludono la proposta culturale del Casinò 2016 composta da più di cinquanta eventi.   Un grazie al pubblico,  che premia con la sua affezione questo nostro impegno.”

 

Il 10 ottobre,  il prof. Marcello Ravveduto, Presidente dell’associazione antiracket e antiusura “Coordinamento Libero Grassi ha presentato, davanti a un folto e attento pubblico,   il libro:”Libero Grassi Storia d’Eresia borghese. (Feltrinelli) ricordando la figura dell’imprenditore , simbolo , ucciso dalla  Mafia nel 1991 perché si ribellò all’imposizione del “pizzo. Ha partecipato il magistrato Dott. Roberto Cavallone.

 

La rassegna continua il 18 ottobre alle ore 16.30 nel teatro dell’opera con  il prof.Nicola Gardini, , Professor of Italian and Comparative Literature Director of ISO Keble College di Oxford. Illustrerà il suo ultimo libro: “Viva il latino. Storia e bellezza di una lingua inutile” (Garzanti). Partecipa il Dott. Matteo Moraglia.

Il latino è il più vistoso monumento alla civiltà della parola umana e alla fede nelle possibilità del linguaggio.» A che serve il latino? È la domanda che continuamente sentiamo rivolgerci dai molti per i quali la lingua di Cicerone altro non è che un’ingombrante rovina, da eliminare dai programmi scolastici. In questo libro personale e appassionato, Nicola Gardini risponde che il latino è – molto semplicemente – lo strumento espressivo che è servito e serve a fare di noi quelli che siamo. In latino, un pensatore rigoroso e tragicamente lucido come Lucrezio ha analizzato la materia del mondo; il poeta Properzio ha raccontato l’amore e il sentimento con una vertiginosa varietà di registri; Cesare ha affermato la capacità dell’uomo di modificare la realtà con la disciplina della ragione; in latino è stata composta un’opera come l’Eneide di Virgilio, senza la quale guarderemmo al mondo e alla nostra storia di uomini in modo diverso. Gardini ci trasmette un amore alimentato da una inesausta curiosità intellettuale, e ci incoraggia con affabilità a dialogare con una civiltà che non è mai terminata perché giunge fino a noi, e della quale siamo parte anche quando non lo sappiamo. Grazie a lui, anche senza alcuna conoscenza grammaticale potremo capire come questa lingua sia tuttora in grado di dare un senso alla nostra identità con la forza che solo le cose inutili sanno meravigliosamente esprimere. ( dall’introduzione)

Nicola Gardini (1965) insegna Letteratura Italiana e comparata all’Università di Oxford. È autore della grammatica Alpha Test Latino. Con il romanzo Le parole perdute di Amelia Lynd ha vinto il premio Viareggio-Rèpaci 2012. La sua ultima raccolta di poesie è Tradurre è un bacio. Ha curato le edizioni di scrittori classici e moderni, tra cui Catullo, Marco Aurelio,

Il 25 ottobre alle ore 16.30 In collaborazione con “Ottobre di Pace” il giornalista e scrittore Domenico Quirico  sarà nel Teatro dell’Opera con il volume:” “Esodo. Storia del nuovo millennio.” (Neri Pozza).

“Abitanti di un mondo in declino, trepidiamo soltanto per la nostra ricchezza, proprio come i popoli vecchi, le civiltà al tramonto. E non ci accorgiamo che nelle nostre tiepide città, in cui coltiviamo la nostra artificiale solitudine, vi sono già alveari ronzanti, di rumore e di colore, di preghiera e furore. Il mondo di domani” – Domenico Quirico

Questo libro è la cronaca di un viaggio con i popoli migranti che si stanno riversando in Europa. In questo senso è il racconto in presa diretta della Grande Migrazione che sta già mutando il mondo e la storia a venire. Un esodo che ha inizio là dove parti intere del pianeta si svuotano di uomini, di rumori, di vita. Negli squarci sterminati di Africa e di Medio Oriente, dove la sabbia già ricopre le strade e ne cancella il ricordo, dove sterpaglie e foresta inghiottono edifici, capanne e campi (che senso ha coltivare ancora una terra che non dà nulla, sfinita com’è dalle siccità, dalla mancanza di concimi e dalla esiguità delle sementi?). Nei luoghi dove tutti quelli che possono mettersi in cammino partono e non restano che donne e vecchi che hanno avuto paura. Raggruppati, rannicchiati insieme, senza un grido, una parola. Gli unici rumori sono quelli della guerra: camion carichi di soldati bambini o gendarmi, jihadisti sui loro pick up e le loro lugubri bandiere. Termina nel nostro mondo, dove file di uomini sbarcano da navi che sono già relitti o cercano di sfondare muri improvvisati, camminano, scalano montagne, hanno mappe che sono messaggi di parenti o amici che già vivono nel Paradiso. È il Grande Esodo. Muterà il mondo, ma quando ce ne accorgeremo sarà già in noi. Il libro racconta la coralità di questa mutazione: non storie singole di migranti, perché è un delitto separarli, ma il viaggio, in terra e in mare, che li ha resi un popolo nuovo. ( dalla Prefazione)

Domenico Quirico è reporter per il quotidiano torinese «La Stampa» e caposervizio esteri. È stato corrispondente da Parigi e inviato di guerra. Si è interessato fra l’altro degli avvenimenti sorti a partire dal 2010-2011 e noti come “Primavera araba”. Il 9 aprile 2013, mentre si trovava in Siria come corrispondente, è stato rapito. Viene liberato l’8 settembre dello stesso anno, in seguito ad un intervento dello Stato italiano.

Tra i suoi molti libri, ricordiamo Naja. Storia del servizio di leva in Italia (Mondadori, 2008), Primavera araba. Le rivoluzioni dall’altra parte del mare (Bollati Boringhieri, 2011), Gli ultimi. La magnifica storia dei vinti (Neri Pozza, 2013), Il paese del male. 152 giorni in ostaggio in Siria (Neri Pozza, 2013), Il grande califfato (Neri Pozza, 2015), Esodo. Storia del nuovo millennio (Neri Pozza, 2016)

L’8 novembre alle ore 16.30  Edda Negri Mussolini e Emma Moriconi presentano il libro: “Donna Rachele mia nonna. La moglie di Benito Mussolini” (Minerva). Partecipa  Giorgio Frassineti, Sindaco di Predappio. Concerto finale di Skoll. «In questo libro parlo dei miei ricordi, della mia famiglia, di mio nonno ma soprattutto del ruolo e di quello che ha rappresentato e rappresenta ancora mia nonna Rachele che per me è stata una seconda mamma visto che la mia adorata Anna Maria è scomparsa giovanissima. Mia nonna Rachele ha sempre rifiutato di vivere da “regina”, è sempre rimasta legata alle origini, alla terra, alla famiglia». Ha detto Edda Negri Mussolini.

Il 15 novembre alle ore 16.30 Marco Vannini presenta il libro: “All’ultimo Papa.”Lettere sull’amore, la grazia, la libertà.” (saggiatore). Partecipa Ito Ruscigni. Il filosofo e teologo Marco Vannini ha dedicato il suo più recente, intenso e coraggiosissimo libro “All’ultimo Papa”  a Joseph Ratzinger, che definisce, con affettuoso rispetto e ammirata solidarietà, “l’ultimo papa”: il solo che abbia tentato di salvare ciò che rimane del cristianesimo dalla barbarie attuale     “dell’ignoranza, della volgarità, della menzogna” scegliendo con coerenza il cammino dell’interiorità, della cultura.

 

Vannini è uno dei massimi studiosi e interpreti europei della mistica medievale, traduttore e commentatore di Meister Eckhart e di Silesius, profondo conoscitore di tutta la filosofia occidentale e orientale che si richiama alla spiritualità: dalle Upanishad al Buddhismo, da Platone a Plotino e Porfirio, da S. Paolo agli gnostici a Sant’Agostino, da Margherita Porete a Sebastian Franck a Spinoza, fino ai pensatori dell’ottocento (Hegel, Schopenhauer, Nietzsche) e del Novecento (Wittgenstein, Simone Weil, Etty Hillesum, Le Saux).

Le sette lettere indirizzate a Ratzinger costituiscono una summa del pensiero di Vannini, e un invito all’approfondimento di temi e verità trascurate, censurate, diplomaticamente edulcorate dalla teologia contemporanea.

29 novembre, nel Teatro dell’Opera  alle ore 16.30 Sergio Romano illustra il libro: “Putin e il ritorno al passato della nuova Russia.”(Longanesi) Partecipa il Dott. Matteo Moraglia.

Sergio Romano in questo libro dimostra come molti aspetti della politica di Vladimir Putin e molti passaggi delle vicende recenti possano trovare una spiegazione nella storia russa, dalla rivoluzione d’Ottobre alle riforme fallite di Gorbaciov, dalla disintegrazione dell’Unione Sovietica alle sue relazioni con l’Occidente negli anni successivi. In questo quadro, Romano riesce a mettere sotto una nuova e diversa luce anche la controversa figura di Putin, l’ex colonnello del KGB che dopo essere stato salutato come un modernizzatore è diventato, agli occhi di una parte importante dell’Occidente, il regista di una politica aggressiva e di trame misteriose, l’ennesimo tiranno di un Paese che non riesce a essere compiutamente democratico.

Sergio Romano (Vicenza, 1929) è stato ambasciatore alla Nato e, dal settembre 1985 al marzo 1989, a Mosca. Ha insegnato a Firenze, Sassari, Pavia, Berkeley, Harvard e, per alcuni anni, all’Università Bocconi di Milano. È editorialista del Corriere della Sera. Tra i suoi ultimi libri pubblicati da Longanesi: Morire di democrazia (2013), Il declino dell’impero americano (2014) e In lode alla guerra fredda (2015). Nel 2016 è uscita una nuova edizione de La quarta sponda.

Il 6  dicembre nel teatro dell’Opera per “ William Shakespeare e le sue radici italiane Il mistero di una notte di Mezza estate” in collaborazione con l’Istituto di studi floriani  Saul Gerevini presenta il libro:‘William Shakespeare ovvero John Florio: un fiorentino alla conquista del mondo’. di Saul Gerevini e Giulia Harding . Corrado Panzieri, presidente dell’istituto di studi floriani  illustrerà la sua nuova opera “Il caso Shakespeare”.  Intervento  del Teatro del Banchero.

Mercoledì  7 Dicembre ore 16.30 nel teatro dell’Opera  un momento “Catartico”(Salani)  con Flavio Oreglio. Non ho tempo di scriverti una lettera breve, te ne scriverò di conseguenza una lunga».

Detto in due (anzi, in quindici) parole, questo è ciò di cui parla il libro che avete fra le mani: un omaggio alla battuta, alla sorpresa, alla forza dissacrante ed esilarante della scrittura breve. Non è ancora chiaro chi sia l’autore di questa affermazione (viene attribuita ad Apollonio come a Mark Twain o Voltaire), ma la sostanza è sorprendente: per scrivere poco ci vuole più tempo che per scrivere molto; la sintesi non è una qualità legata solo ai tempi della tecnologia, ma è una sofisticata forma di comunicazione in grado di creare delle autentiche meraviglie. (Dalla presentazione)

Flavio Oreglio è un maestro della sintesi: scienziato per formazione,adora gli acronimi, le abbreviazioni, il riassunto, l’‘andare al sodo’,arrivando a fare della ‘cortigrafia’ un’arte – più precisamente, Brev Art. Questo libro è un insieme di poesie, monologhi, aforismi e battute,una raccolta singolare di momenti catartici, ma anche una riflessione sul ‘ridere’ in tutti i suoi aspetti; un’antologia imperdibile corredata di testi inediti, ovviamente brevi, per dimostrare una volta di più che ridere è una cosa seria.

 

La stagione autunnale si conclude il 13 dicembre ore 16.30 con il nuovissimo libro di Mario Fortunato:” Noi tre” (Bompiani). E’è la storia di Pier Vittorio Tondelli, di Filippo Betto e dell’autore di questo romanzo – tre ragazzi che volevano essere scrittori. Venivano dalla provincia, avevano pochi mezzi e “consideravano la letteratura il loro mondo segreto, oltre che la principale ragion d’essere”… pubblicando i loro libri, i ragazzi diventano uomini. Ma alla soglia dell’età matura Pier se ne va per colpa dell’aids. Poi anche Filippo va via, nella maniera contraddittoria e caotica, che ha segnato la sua esistenza. Così Mario, rimasto solo, si chiede per anni se raccontare la storia della loro giovinezza meravigliosa e irrevocabile. Si chiede, e continua a farlo, che cosa ne penserebbero gli altri due. E per tentare di capirlo scrive Noi tre.

Mario Fortunato ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura di Londra, è editorialista della “Süddeutsche Zeitung” e critico letterario per “L’Espresso”. I suoi libri pubblicati da Bompiani sono: Luoghi naturali, I giorni innocenti della guerra (secondo classificato al Premio Strega 2007 e vincitore dei premi Mondello e Super Mondello), Quelli che ami non muoiono, Allegra Street, Il viaggio a Paros, L’arte di perdere peso, Le voci di Berlino e Tre giorni a Parigi. E il nuovissimo: “Noi tre”.

Accanto ai nove “Martedì Letterari” che si snodano da ottobre a dicembre, curati da Marzia Taruffi, responsabile dell’Ufficio Stampa e Cultura ,vengono presentate le esposizioni di tre artisti: Lazzaro Fornoni, Nicola Baraggioli e Roberto Altmann.

Dopo la mostra curata da Federica Flore “Il tempo della Materia- I bronzi di Aligi Sassu” che si può ammirare sino al 30 ottobre, il foyer di Porta Teatro ospiterà tre pittori, espressione di poetiche originali ed uniti dall’internazionalità del loro messaggio. Si tratta di Lazzaro Fornoni dal 3 al 20 novembre, Nicola Baraggioli dal 22 novembre al 11 dicembre e Roberto Altmann sino al 9 gennaio.

La redazione