PIERO BASSETTI SUCCESSO A SCRIPTA MANENT
L’iniziativa, inserita nel programma promosso dall’Ambasciata d’Italia a Monaco che celebra la XVI edizione della “Settimana della Lingua italiana nel mondo”, ha portato alla luce le problematica che sono alla base della nostra identità come italici, ossia come riuscire a valorizzare l’italicità attraverso l’elaborazione di una prospettiva, di un manifesto glocal, come recita il sottotitolo del suo volume.
Il glocalismo, parola nata dalla fusione lessicale di globalizzazione e localizzazione, rappresenta la trasformazione fattuale in atto nel mondo: “E’ in un momento epocale che segna cambiamenti radicali” ha affermato Bassetti nel corso del suo discorso” perché non bisogna più ancorarci alla dimensione formale, ai passaporti o alla cittadinanza per rivendicare semplicemente il nostro essere italiani. Tutto questo è assolutamente anacronistico per gli oltre 250 milioni di italici che popolano il pianeta. I punti di riferimenti comuni sono esclusivamente l’insieme dei valori, il modo di sentire, di stare al mondo che è tipico dell’ ​italicità , concetto che appartiene ad una comunità fondata su quel tipo di esperienze ed interessi simili che ci caratterizzano tutti”.
La tesi sostenuta da Bassetti – uomo politico e imprenditore ai massimi livelli – è semplice: l’ibridazione linguistica e il plurilinguismo appartengono alla nostra generazione e fanno riferimento alla lingua italiana, anche per quelle persone che l’italiano non lo parlano affatto perché sono solo originari da una famiglia italiana: “Esiste un modo di mangiare e vivere all’italiana. Esiste quindi una identità italica che ci contraddistingue. E’ questa che dobbiamo difendere e valorizzare per renderci consapevoli della nostra unicità . E grazie a Papa Bergoglio, che ha scelto l’italiano e non il latino come lingua della Chiesa, questo percorso verso la difesa della italicità slegata dal concetto di patria, diventa ancora più evidente, perché frutto di una evoluzione che non corrisponde esclusivamente al territorio. L’italico, ovunque esso sia, ha una sua identità . Per tutte queste ragioni esorto la classe dirigente, i politici e gli imprenditori a svegliarsi per rendersene conto. Nel caso dei giovani, invece, che vivono già in un mondo senza frontiere, è importante raccontare loro cosa significhi realmente avere radici italiche, affinché ne comprendano fino in fondo il valore che ci porta ad essere, spesso, migliori di altri” ha concluso Bassetti rispondendo anche ad alcune domande poste dal pubblico presente in sala.
Alla serata hanno partecipato SEM l’Ambasciatore Cristiano Gallo, accompagnato dalla moglie Sabrina, e molte personalità istituzionali della comunità italiana di Monaco.
La redazione