LEGGE SUL COMMERCIO – CONCORRENZA E COMPETITIVITA’
COMMERCIO: REGIONE LIGURIA, PRESIDENTE TOTI: “NUOVA LEGGE RIMEDIA A DECENNI DI SCARSA CONCORRENZA E ALIMENTA COMPETITIVITA’ E EQUITA’ PER PROGRESSO ECONOMICO LIGURIA”.
Genova. “Con la nuova legge approvata oggi dal Consiglio regionale si rimedia a decenni di scarsa concorrenza pagata con i soldi dei cittadini. Con la nuova legge il mercato ligure si apre davvero a pari opportunità per tutti: grande distribuzione e piccolo commercio, in equilibrio, contribuiranno al progresso economico della Liguria. Dopo la riforma storica della sanità che riduce gli sprechi, oggi la riforma del commercio alimenta competitività ed equità. In una settimana due cambiamenti epocali. Il vento è cambiato”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, circa l’approvazione, durante la seduta odierna del Consiglio regionale, del ddl 94 “modifiche alla legge regionale 1/2007- Testo Unico in materia di commercio” sugli insediamenti delle grandi strutture di vendita.
“Con la nuova legge sul commercio – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi – diamo finalmente regole chiare, certe e trasparenti in tutta la regione a garanzia dei cittadini, a tutela del territorio, degli investimenti privati, del piccolo commercio e con criteri di accesso sul mercato equi per tutti gli operatori della grande distribuzione. Il nuovo testo, che era stato volutamente presentato come testo aperto, ha recepito proposte dei territori e delle parti coinvolte. Con l’applicazione di parametri di carattere urbanistico-ambientale per l’individuazione delle aree per l’insediamento di nuove grandi strutture di vendita, la Regione Liguria darà un parere preventivo all’inizio dell’iter autorizzativo per l’insediamento di nuovi strutture di vendita, che sarà comunque possibile solo su suolo già edificato, facendo riferimento a criteri di carattere ambientale, tenendo conto di criteri su inquinamento, rischio idrogeologico, viabilità e aree di pregio urbanistico. La fascia di garanzia fino a mille metri lineari dai centri storici, a discrezione dei Comuni, all’interno della quale sono consentite solo superfici di vendita fino a mille metri quadri, garantirà la tutela delle aree di pregio urbanistico e delle piccole attività commerciali. Abbiamo anche istituito – conclude l’assessore Rixi – un contributo obbligatorio che le grandi strutture di vendita dovranno versare a sostegno dei Civ, Centri integrati di via, e quindi per la promozione dei negozi di vicinato in una quota variabile tra i 40 e i 50 euro a metro quadro a seconda che si tratti di ampliamenti o di edificazione di nuove aperture”
La redazione