“A dónde van los caballos cuando mueren” . Leyendo Argentina .
“A dónde van los caballos cuando mueren” . Leyendo Argentina .
Sabato 14 maggio ore 17, lettura ostrica con Marcelo Britos, al Velvet bistrolounge di Bordighera, in via sant’ampelio 12.
“Vogliamo distruggere tutti quei ridicoli monumenti del tipo “a coloro che hanno dato la vita per la patria” che incombono in ogni paese e, al loro posto, costruiremo dei monumenti ai disertori. I monumenti ai disertori rappresenteranno anche i caduti in guerra perché ognuno di loro è morto maledicendo la guerra e invidiando la fortuna del disertore. La resistenza nasce dalla diserzione, dal rifiutarsi di uccidere”.
(Partigiano antifascista, Venezia, 1943)
Sabato 14 Maggio a partire dalle 17 ritornano le “letture ostriche “, a cura di qui presenti, amico libro e velvet bistrolounge .
Corrado Ramella e Silvia Alborno, in conversazione con Marcelo Britos, brillante autore argentino, partiranno dal suo ultimo romanzo “dove vanno i cavalli quando muoiono”, per raccontare tutti i legami e sentieri che intrecciano la cultura Argentina a quella italiana ed europea. Sullo sfondo, nell’evocativo decoro del Velvet, note e passi di tango..
Luglio 2015: il romanzo è tradotto in italiano da Cristina Lavagna e pubblicato da Unicopli nella collana “metropolis”.
Marcelo Britos, nato a Rosario, Argentina, il 1 Maggio 1970 è professore di Lingua e Letteratura.
Ha pubblicato quattro libri di racconti: Los Dogos (2004), Alexandria (2007), Como alguien que está perdido (2011) e El ultimo azul de la noche (2013). Il suo primo romanzo, Empalme (2010), ottiene il 1° premio nel concorso di narrativa “Manuel Musto” organizzato dalla Segreteria di Cultura del Comune di Rosario.
Scrive regolarmente per quotidiani e riviste specializzate.Nel 2014 con il suo ultimo romanzo,“A dónde van los caballos cuando mueren”, vince il 1° premio nel concorso internazionale di narrativa “Sor Juana Inés de la Cruz”, consegnatogli dal Governo messicano. La trama
In piena guerra del Paraguay (1864-1870), il conflitto bellico più sanguinoso della storia Latinoamericana, un medico dell’esercito argentino diserta il campo di battaglia per mantenere una promessa fatta ad un soldato ferito terribilmente e al quale non ha potuto salvare la vita. Un viaggio di fuga attraverso una regione che sta cambiando radicalmente aspetto e che lo obbliga a confrontarsi con popolazioni originarie, cacciatori di taglie ed epidemie. Un affresco che si estende verso sud, fino alla fine del mondo.
Tuttavia non siamo di fronte ad un semplice romanzo storico o d’avventura. Lo sforzo dell’autore è di presentarci uno scenario storico come allegoria di un presente ugualmente tragico, convinto che la sua opera al parlare di un mondo e di un tempo altri, stia in realtà parlando del mondo e del tempo in cui viviamo. È un ritorno felice quello di Marcelo , che proprio a Bordighera, nel 2013, aveva fatto una prima lettura del suo libro, quando ancora era un manoscritto in divenire. Ci piace pensare che la nostra terra e la nostra amicizia gli abbiano portato fortuna.
La redazione