GIANNA NANNINI INFIAMMA L’ARISTON DI SANREMO
Gianna Nannini sostiene di essere una delle poche cantanti rock ancora in circolazione e ieri sera ha confermato questa sua affermazione con un’esibizione davvero rock. Il Teatro Ariston di Sanremo si è scatenato grazie alla sua voce ed al suo modo di coinvolgere i fans, interagendo con loro.
Il concerto e’ iniziato con l’energia di “America” e da subito i fans delle prime file si sono alzati per cantare con lei e non si sono più seduti per seguirla e partecipare alle canzoni con cori.
Ha proseguito poi con “Avventuriera”, “Profumo”, suoi brani classici e nuovi, tra cui “Hey Bionda”, “Fotoromanza”, “I Maschi”.
Non sono tardate neanche cover di canzoni indimenticabili come “Ciao Amore Ciao” di Luigi Tenco,, “Lontano dagli occhi” di Sergio Endrigo, “Dio è morto” di Francesco Guccini e “Casa Bianca” di Don Backy che la Nannini ha raccontato di amare molto e di essere la prima canzone che ha cantato in pubblico.
Sul palco con lei un sestetto di archi, i Red Rock Strings, due vocalist e la band formata da Davide Tagliapietra e Thomas Festa alle chitarre, Daniel Weber al basso, Will Medini alle tastiere e Moritz Muller alla batteria.
Nei brani successivi la band ha abbandonato il palco ed è comparso un pianoforte per “Notti senza cuore” e “Oh marinaio”, performance che poi ha traghettato il pubblico verso la parte finale con canzoni come “Io”, “Bello impossibile”, l’emozionante “Sei nell’anima” a seguire “Meravigliosa creatura”, la cover “L’immensità”, “Un’estate italiana” e “Aria”.
La Nannini, un vero angelo rock, durante parte della serata ha indossato una giacca scura corta con due bellissime ali dorate sulla schiena, ha regalato ai suoi fans più di due ore di concerto, tutte le sue energie e concentrazione in ogni brano da quelli più ritmati alle armonie più dolci.
Il supporto tecnico luci-audio ha poi impreziosito questa cornice, i giochi di luce hanno creato atmosfere davvero visivamente coinvolgenti.
L’Hitstory Tour prosegue nei più importanti teatri, tra cui il Teatro degli Arcimboldi di Milano, il Teatro Verdi di Firenze e l’Arena di Verona.
di Marta Collu