NINA ZILLI GRINTA E PRESENZA SCENICA ALL’ARISTON
Ieri sera Nina Zilli ha innondato il palco del Teatro Ariston di Sanremo con la sua grinta, la presenza scenica coinvolgente ed una voce soul che conquista un pubblico eterogeneo.
La proposta musicale della cantante piacentina è sempre originale ed è capace di mixare gli anni ‘30 di Etta James con gli anni ‘50 di Nina Simone creando un genere ibrido che le permette di passare agevolmente dal soul al blues, dal pop-rock al reggae.
Nina ha iniziato il concerto con un vestito nero molto elegante anni 50′ per poi passare ad un look reggae, pantaloni comodi e cappellone rosso, concludendo con un completo lucido bianco e parrucca caschetto bianco/fuscia. Una vera trasformista che ama stupire il pubblico e coinvolgerlo con coreografie da vera donna blues.
La scenografia minimal creata da un tendone addobbato da specchi ed il palco con pedane occupato solo dai musicisti fanno risaltare i perfetti giochi di luce creati ad hoc per ogni canzone. Ad accompagnare la cantante la Smoke Orchestra: sax, tromba, violoncello, tastiere, batteria, basso e chitarra. Il programma della serata ha alternato brani intimi a più ritmati: Frasi&Fumo, Sola ,50mila e L’amore verrà , Come l’inferno tu; la rivisitazione swing di Tutto Bene, Bacio D’A(d)dio mentre il reggae di Penelope ha fatto da sfondo ad una riflessione sulla condizione della donna, “Dedico questa canzone a tutte le donne che non hanno paura di niente”, dice Nina prima di eseguire il pezzo, “quando l’ho scritta pensavo alle femmine vere, non alle principessine che credono di vivere in un castello incantato, ma alle femmine che lottano tutti i giorni”. Il pubblico ha ballato con lei, si è emozionato, ha ritrovato quell’eleganza e raffinatezza delle cantanti anni 50′, donne determinate, legate alla tradizione ma innovatrici. Nina Zilli ha detto più volte che la musica è tutto per lei, non puoi non crederle se hai anche solo sentito un po’ dell’energia che sprigiona quando canta e che va dritta la cuore del pubblico.
Marta Collu