SANREMO INAUGURAZIONE DEI MARTEDI’ LETTERARI
Si apre con il compleanno del Casinò la stagione invernale dei Martedì Letterari 2015 sette appuntamenti che vedono la partecipazione di Roberto Napoletano, Domenico Vecchioni, Bruno Gambarotta, il Procuratore Capo di Torino, Armando Spataro per il ciclo la Cultura della Legalità e Massimo Cacciari con Armando Torno.
Apre la rassegna il 14 gennaio la presentazione del libro “Uno, cento, mille Casinò di Sanremo.”1905-2015.
Il 2015 è per la casa da gioco l’anno del suo 110 compleanno, una data da celebrare per riaffermare le radici storiche, culturali ed artistiche di un’azienda che ha segnato il destino della città e del territorio contribuendo alla sua crescita e all’affermazione del suo brand.
Sottolinea il presidente Gian Carlo Ghinamo con i consiglieri dott.sa Sara Rodi e avv. Marcello Boeri:” E’ un momento importante del percorso aziendale che abbiamo voluto suggellare con un’opera che potesse valorizzare la casa da gioco come entità artistica e storica. E’ nato il volume “Uno, cento, Mille Casinò di Sanremo” 1905-2015 che presenteremo il prossimo 14 gennaio per l’inaugurazione dei Martedì Letterari, proprio nel giorno del “compleanno” del Casinò. Centodieci anni di attività, di presenza costante sul territorio, di apporto anche finanziario all’economia della città e della provincia, di promozione turistica e culturale del suo tessuto sociale, risultati che sono patrimonio di tutti.”(Prefazione)
Saranno presenti per augurare “Buon compleanno” al Casinò il prof. Paolo Portoghesi, a cui si deve l’introduzione artistica del volume, il prof. Aldo Mola che ha cesellato il rapporto tra casa Savoia e la Riviera dei Fiori , un rapporto che è continuato soprattutto con la Principessa Maria Gabriella di Savoia. Ha firmato la parte dedicata all’evoluzione progettuale della casa da gioco, l’architetto Canio Tiri, mentre la catalogazione delle opere e degli arredi è stata redatta della dott.a Federica Flore, storico del’Arte. Il rag. Leone Pippione, già sindaco di Sanremo, ha portato chiarezza sulle scelte finanziarie – amministrative, che hanno permesso la costruzione della casa da gioco nel 1903, il dott. Gastone Lombardi ha raccontato la sua personale esperienza di unico sanremese ad essere nato in Corso degli Inglesi 18 e il dott. Matteo Moraglia ha collaborato alla galleria dei personaggi del libro, curato da Marzia Taruffi. In apertura l’orchestra Sinfonica con il suo Trio eseguirà alcuni dei brani tratti dal concerto di inaugurazione del 1905. Il sodalizio musicale può ben vantare la medesima datazione storica. In chiusura a rappresentare il futuro del territorio e dell’azienda il pubblico potrà seguire il concerto dell’Orchestra giovanile del Ponente ligure.
Uno, cento e dieci, mille Casinò di Sanremo
Uno: lo splendido edificio, un monumento alla bellezza, simbolo della città di Sanremo
Cento e dieci : gli anni trascorsi da quel 14 gennaio 1905
Mille: gli eventi, i personaggi che hanno attraversato la storia della casa da gioco, lasciando splendide tracce indelebili del loro passaggio.
Il libro, dal titolo vagamente pirandelliano, volutamente a richiamare la presenza dell’illustre Premio Nobel in qualità di consigliere -direttore artistico accanto al sipario del teatro del Casinò negli anni Trenta, ripercorre nelle tre sezioni in cui è diviso le peculiarità di un’azienda che si contraddistingue come elegante luogo di intrattenimento, pregiato monumento. Qui albergò la Storia con i suoi grandi protagonisti, si vissero e respirarono i più grandi eventi mondani e di spettacolo dal Festival della Canzone italiana, al Festival del Jazz, dal Tenco ai premi Sanremo, dai Lunedì ai Martedì letterari, frequentato dal Gotha dell’intrattenimento, dell’Arte, della canzone leggera, dell’opera, della politica e del giornalismo nelle diverse epoche.
Ne scaturisce il ritratto di un ‘azienda sui generis, dove in 110 anni è soffiato il vento della storia tra le sue torrette ora giallo liberty ora bianche.
Il libro vuole valorizzare il Casinò come gioiello architettonico, ripercorrendo la crescita compiuta da quel 14 gennaio 1905, ricordando nomi, eventi, personaggi che incrociarono la loro vicenda con quella della casa da gioco, valorizzando, al contempo, il patrimonio artistico ed architettonico, che negli anni è stato costituito. Non solo “Kursaal” ma sempre più centro ludico polivalente, contenitore di spettacolo, cultura e intrattenimento, contenitore ma anche contenuto, in una continua evoluzione che si rinnova anno dopo anno, gestione, dopo gestione. Perchè come diceva Luigi De Santis, il gestore mecenate nel 1933, temendo di essere vittima della monotonia, dell’abitudine organizzativa:” Bisogna restare giovani!!!. Una frase che sarebbe piaciuta a Pietro Agosti, primo podestà di Sanremo nel 1927, che ebbe il merito di far riaprire i tavoli da gioco sanremesi, e che insediandosi ammoniva a sè e alla città : ” tempo è questo di guardare seriamente al futuro.” (Introduzione)
La rassegna proseguirà con il viaggio in Italia del direttore del quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” Roberto Napoletano, con l’approfondimento storico della storia dei tre Kim presentata dall’ambasciatore Domenico Vecchioni, per poi sfogliare le pagine più belle della Tv di stato con “L’ombra della Giraffa” di Bruno Gambarotta. Il 10 febbraio il Teatro dell’Opera ospiterà la festa per la premiazione del concorso letterario nazionale Casinò di Sanremo. Il 24 febbraio riprende il ciclo “La cultura della legalità” in collaborazione con il liceo G.D. Cassini, con la partecipazione del dott. Armando Spataro, procuratore capo di Torino che presenta il suo libro:”Ne valeva la pena. Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa.”
Introducono l’autore i procuratori dott .Roberto Cavallone e dott.sa Grazia Pradella, un momento di riflessione ed analisi del fenomeno terroristico e dei suoi legami con la criminalità organizzata. Il filosofo Massimo Cacciari condurrà il pubblico e i tanti studenti nel suo “labirinto filosofico” per imparare a muoversi tra i meandri dell’anima.
Il primo appuntamento è mercoledì 14 gennaio alle ore 16.30 nel Teatro dell’Opera con la presentazione del libro dedicato ai 110 anni del Casinò (De Ferrari editore) la splendida “storia” di personaggi, fatti,progetti, capolavori che compongono l’universo Casinò.
Nella sala Hall verrà allestita la mostra “Dal Kursaal al Casinò” .
Mercoledì 21 gennaio Roberto Napoletano, direttore del quotidiano economico più letto in Italia “Il Sole 24Ore” presenta il suo libro: ”Viaggio in Italia” .
Viaggio in Italia – I luoghi, le emozioni, il coraggio di un Paese che soffre ma non si arrende”, Rizzoli. ”
A cinquant’anni dal celebre reportage di Guido Piovene, il direttore del quotidiano della Confindustria ha riempito il taccuino di decine di storie e aneddoti: “Ho voluto vedere di persona le facce, i luoghi, per capire cos’è davvero l’Italia di oggi. E credo che avrà un senso rileggere questo libro quando si dovranno ricostruire questi anni terribili, gli anni della prima grande crisi finanziaria globale”. “Mai più di oggi questo Paese non ha bisogno di semplicismi e ottimismi di maniera ma del coraggio della verità per costruire un clima (solido) di fiducia fatto di consapevolezza e capacità all’altezza delle sfide cruciali che abbiamo davanti e con le quali dovremo giocoforza misurarci…”, precisa nell’introduzione Napoletano.
Mentre percorrevo l’Italia, e scrivevo dopo ogni tappa quello che avevo appena visto, la situazione mi cambiava in parte alle spalle. Si risolvevano questioni lasciate in sospeso, e questioni diverse spuntavano al loro posto.” Così scriveva Guido Piovene nel 1957, nel più grande reportage sull’Italia mai realizzato. Era l’Italia del boom economico, che portava le cicatrici della guerra ma cambiava ogni giorno. Oltre cinquant’anni dopo il viaggio di Piovene, Roberto Napoletano attraversa la penisola da Trento a Pantelleria, restituendoci i luoghi e le emozioni, le voci e il coraggio di un Paese che soffre ma non si arrende. La dignitosa tristezza di Torino, la “sofferenza” della gaudente Parma, la milanesità ferita da scandali vecchi e nuovi, il sogno svanito di una Roma diversa, un Sud “di dentro” dove case e terreni “non formano più una frase”. Ma anche i ragazzi di Merate e di Saluzzo pronti a “sporcarsi le mani” con la politica e l’impegno civile, la speranza di Reggio Calabria che non può essere commissariata, l’orgoglio di un’imprenditoria manifatturiera che sopporta il peso dei fardelli italiani, non rinuncia a fare innovazione e conquista mercati nel mondo, i ragazzi di Ragusa che “salgono” a Milano per studiare al Politecnico e costruire un pezzo di futuro. Un viaggio tra le nuove macerie e le speranze di ricostruzione, che non si concede ottimismi di maniera, perché solo il coraggio della verità ci può far cambiare e ripartire.
Roberto Napoletano è direttore del “Sole 24 Ore” dal marzo 2011. Dal 2006 al 2011 è stato direttore del “Messaggero”. È autore dei best seller dell’economia Padroni d’Italia (2004) e Fardelli d’Italia (2005)
Martedì 27 gennaio 2015 alle 16.30 nel teatro dell’opera l’ambasciatore Domenico Vecchioni torna con il suo recentissimo:” La sagra dei 3 Kim la prima dinastia comunista della Storia” ( Greco&Greco.) Partecipa il dott. Matteo Moraglia, editor Leucotea.
Della Repubblica Popolare e Democratica di Corea, paese ermeticamente chiuso a ogni contatto esterno, si è sempre saputo poco. Quel poco, però, è bastato per delineare i tratti di un paese unico al mondo, dove “regna” (il verbo è scelto di proposito) una dinastia ereditaria comunista, dove la popolazione subisce da oltre mezzo secolo una delle propagande politiche più invasive e oppressive della Storia, dove le condizioni di vita sono straordinariamente difficili (ma non per i privilegiati del regime), dove i diritti dell’uomo vengono sistematicamente e gravemente calpestati, dove esistono campi di concentramento che spesso si trasformano in campi della morte, dove la preoccupazione assillante della maggioranza dei coreani è una sola: sopravvivere! Dove, invece, la privilegiata casta regnante ha un altro tipo di preoccupazione: durare!
Il presente volume si propone precisamente di ricordare a un’opinione pubblica immemore e distratta le condizioni drammatiche e raccapriccianti in cui hanno vissuto e vivono attualmente i sudditi della Corea del Nord.
Condizioni del resto confermate in maniera inoppugnabile da un rapporto dell’ONU, del febbraio 2014, che accusa il regime di Pyongyang di “innominabili” crimini contro l’umanità, di violazione dei più elementari diritti umani e minaccia il deferimento dei responsabili davanti alla Corte Penale Internazionale (CPI).
Un paese che ha registrato nel corso della sua breve esistenza due milioni di morti per una spaventosa carestia. Carestia, si badi bene, dovuta, non a catastrofi naturali o a una guerra civile o a una crisi politica maggiore, ma solo all’ottusità di una classe dirigente impegnata a imporre a tutti i costi, un sistema politico-economico di tipo stalinista….
Un sistema politico che ha generato un ibrido unico nella Storia: una monarchia/comunista ovvero una repubblica/dinastica. Termini in evidente antitesi, sorprendenti ossimori che testimoniano delle straordinarie contraddizioni alla base del nuovo sistema.
Domenico Vecchioni
Il 3 febbraio alle ore 16.30 mentre è alle porte il Festival della Canzone, Bruno Gambarotta ci porta all’Ombra della giraffa (Garzanti) . Partecipa Claudio Porchia.
Com’è possibile che nessuno si ricordi più di Ombra di giraffa?
Il suo vero nome era Felice Chiappasse, tecnici video, trent’anni di onorato servizio al centro di produzione RAI di Torino. Al suo funerale, però, nessuno della RAI è venuto a porgere l’estremo saluto, tranne cinque arzilli vecchietti, ex colleghi determinati a rendere omaggio a quello che considerano un pioniere della televisione. E la fortuna è dalla loro parte. Poco distante si tiene un convegno cui partecipano le teste coronate della TV pubblica. Quando cinque telegrammi firmati da gloriosi registi del passato fanno la loro comparsa ringraziando Ombra di giraffa per il prezioso servizio reso all’azienda, tutti pensano a una bravata. Ma poco dopo, in nome di un misterioso movimento contro la decadenza della RAI, viene rapito il direttore di RAI Fiction. Sospettati e scagionati, i nostri cinque eroi ricevono un incarico folgorante: scrivere una sceneggiatura per ricordare Ombra di giraffa e tutta una generazione, la loro, di inguaribili romantici. Cinque pensionati con un arsenale di ricordi a disposizione, un’archivista con la mania delle enciclopedie, un museo della televisione zeppo di cimeli… Ci sono tutti gli elementi per una sceneggiatura esplosiva che racconterà anche la storia della grande televisione italiana, dal viaggio in Terra Santa di Paolo VI alle indimenticabili Inchieste del commissario Maigret. Ma il temibile direttore sembra voler imbrigliare l’eroica impresa con i potenti meccanismi di controllo della sede romana: ne nasce un’irresistibile epopea di registi burberi e geniali, attrici dal naso incipriato, funzionari zelanti e amori clandestini, finché, novello deus ex machina, un Bruno Gambarotta in grande spolvero irrompe in scena a sparigliare le carte…
Bruno Gambarotta ha lavorato una vita intera in RAI. Con Ombra di giraffa, il più famoso degli «anziani RAI» ci porta dietro le quinte del piccolo schermo. Proprio nell’officina delle mille e mille fiction che ci hanno fatto piangere, sorridere, emozionare. Che, insomma, ci hanno fatto diventare grandi.
Bruno Gambarotta (Asti, 1937) ha lavorato alla RAI ricoprendo vari ruoli, dal cameraman al produttore esecutivo, al conduttore, alla spalla in radio e in televisione, all’attore in film e in fiction (la più recente: Il commissario Manara). È protagonista di spettacoli teatrali e collabora con il quotidiano «La Stampa». Con Garzanti ha pubblicato anche i romanzi Torino lungodora Napoli (1995), Tutte le scuse sono buone per morire (1996) e Polli per sempre(2009).
Il 24 febbraio terzo appuntamento con il ciclo della legalità. Il procuratore capo di Torino dott. Armando Spataro rifletterà con gli studenti del Liceo G.D. Cassini sul mondo del terrorismo attraverso il suo libro: “Ne valeva la pena”. Introdurranno l’ autore i Procuratori di Imperia dott. Roberto Cavallone e dott.sa Grazia Pradella.
Il caso Tobagi, le Brigate Rosse, il sequestro di Abu Omar, la ’ndrangheta al Nord: alcune delle inchieste più scottanti raccontate da un magistrato che le ha dirette in prima persona. È il momento di ripercorrere gli ultimi trent’anni di storia giudiziaria italiana e descrivere la tempesta che, tra ambiguità e silenzi, si sta abbattendo sulla nostra giustizia.
«Come è potuto accadere che a due pubblici ministeri, sino a quel momento oggetto di denunce sporte solo da mafiosi e terroristi da loro inquisiti, siano state attribuite condotte costituenti gravi reati dal presidente di un governo di centro-sinistra il cui programma elettorale prevedeva la strenua difesa della legalità? E, soprattutto, come è potuto accadere che due governi di diverso orientamento politico abbiano uno dopo l’altro apposto il segreto di Stato su notizie già universalmente note perché da tempo circolanti sul web? I fatti possono essere finalmente raccontati, in modo rispettoso tanto dei limiti di questo anomalo segreto di Stato, quanto dei diritti degli imputati». Parliamo della vicenda Abu Omar che, grazie all’indipendenza della magistratura italiana e all’obbligatorietà dell’azione penale, volute dai Costituenti e oggi seriamente a rischio, ha portato sul banco degli imputati, caso unico al mondo, appartenenti ai servizi segreti americani e italiani. Armando Spataro, che è stato protagonista dell’inchiesta insieme a Ferdinando Pomarici, la racconta in dettaglio. Come le altre importanti indagini svolte lungo 34 anni di attività professionale, da quelle sui brigatisti rossi e Prima Linea a quelle sulla ’ndrangheta trapiantata in Lombardia, per finire con il terrorismo internazionale. Una storia popolata di ricordi dolorosi e di facce ambigue, ma anche di passione civile e di persone amate.
Vincitore del premio Capalbio 2010 per la sezione Politica e istituzioni
Vincitore del premio Cesare Pavese 2011 per la sezione Saggistica
Armando Spataro è magistrato dal 1975 e ha sempre lavorato alla Procura della Repubblica di Milano, dove dal 2003 è Procuratore Aggiunto. Tra il 1998 e il 2002 è stato componente del CSM. Si è occupato di terrorismo interno, di criminalità organizzata e mafia, di terrorismo internazionale. Numerose le sue esperienze di lavoro e studio in campo internazionale. È autore di saggi e pubblicazioni di carattere scientifico in materia di criminalità organizzata e terroristica, di tecniche investigative e procedura penale.
Sabato 28 febbraio alle ore 17.00 nel teatro dell’Opera Massimo Cacciari presenta il libro “Labirinto Filosofico”. (Adhelpi)
Introduce l’autore Armando Torno,
All’origine dei diversi discorsi, molti dei quali ‘alla moda’, sulla ‘fine della filosofia’ che, almeno da Nietzsche, caratterizzano tanto pensiero dell’Occidente, sta la ‘sentenza’ hegeliana: che laphilo-sophía cessi di chiamarsi ‘amante’ e si affermi finalmente come puro sapere, Sophia ovvero Scienza. Amore e Sapere debbono dirsi addio. Che il sophós dismetta il suo abito di eterno pellegrino e fissi la sua dimora. È questo il destino della nostra epoca? O ancora vi è ‘ciò’ che non possiamo esprimere, rappresentare, indicare se non amandolo? Il discorso filosofico-metafisico porta in sé la traccia di questa tensione, e proprio là dove affronta il suo problema, la sua aporia costitutiva: che l’ente è, che nella sua singolare identità mai coincide con le determinazioni che il lógos ne predica, che la sua sostanza non può disvelarsi nella finitezza del suo apparire. Ogni ontologia deve basarsi su questa differenza – non differenza tra essere ed essente, ma differenza immanente alla realtà dello stesso essente, e in particolare proprio di quello stra-ordinario essente che ha corpo e mente. Oltre l’esercizio sempre più vacuo delle de-costruzioni, oltre gli astratti specialismi, oltre le accademie e le scuole, sarà a tale problema, eterno aporoúmenon, e al ‘timore e tremore’ che suscita, che questo libro intende fare ritorno, ascoltando alcuni grandi classici della tradizione metafisica, per svilupparlo ancora una volta. A partire da esso, o riattingendolo sempre, magari inconsciamente, la filosofia ha condotto la propria ricerca per diversi sentieri, in qualche modo contemporanei tutti, che si contraddicono e intrecciano ad un tempo, in una sorta di inimicizia fraterna. Col loro stesso procedere tali sentieri finiscono per creare il ‘luogo’ di un paradossale labirinto, che obbliga a far esodo dal suo centro verso imprevedibili esiti – o col formare un grande albero, di cui essi sono rami, radici e rizomi.
Nato a Venezia nel 1944, Massimo Cacciari si è laureato a Padova in Filosofia, con una tesi sulla “Critica del Giudizio” di Kant. Dall’anno accademico 1970-1971 ha avuto un incarico di Letteratura
artistica presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Nel 1980 è diventato associato di Estetica e nel 1985 ordinario della stessa materia.
Nel 2002 fonda con don Luigi M. Verzé la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e ne diviene primo Preside. Attualmente è collocato a riposo. Nell’ottobre 2012 riceve il titolo di Professore emerito.
Dal 1998 al 2006 è stato inoltre Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Accademia di Architettura dell’Università di Lugano in Svizzera.
E’ stato deputato al Parlamento italiano dal 1976 al 1983; sindaco di Venezia dal 1993 al 2000; deputato al Parlamento Europeo nel 1999-2000, carica da cui si dimise in quanto eletto consigliere regionale del Veneto (2000). E’ nuovamente sindaco di Venezia dal 2005 fino al marzo 2010.
Ha tenuto corsi e conferenze in tutte le principali sedi del dibattito filosofico europeo. E’ stretto collaboratore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli e del Collége de Philosophie di Parigi.
E’ stato co-fondatore e condirettore di alcune delle riviste che hanno segnato il dibattito culturale, politico e filosofico italiano degli ultimi decenni, da “Angelus novus” a “Contropiano”, da “Laboratorio politico” a “Il centauro” (1981/1986), a “Paradosso”, lavorando con personalità quali De Giovanni, Sini, Givone, Vitiello, Asor Rosa e molti altri.
Fra le sue pubblicazioni:
Il potere che frena, Adelphi, 2013
Doppio ritratto, Adelphi, 2012
I comandamenti. Ama il prossimo tuo, il Mulino, 2011
I comandamenti. Io sono il Signore Dio tuo, il Mulino, 2010
Hamletica, Adelphi, 2009
Tre icone, Adelphi, 2007
Europa o Filosofia, Machado, 2007
Introduzione a Max Weber, il politico come professione, Mondadori, 2006
L’appuntamento con i Martedì Letterari –stagione primaverile è per martedì 3 marzo con “A tavola tra cultura e storia” in ricordo di Claudia Ferraresi con Barbara Ronchi della Rocca, Alfredo Moliterni e Andy Luotto.
Programma Martedì Letterari
Stagione Invernale 2015
14 Gennaio ore 16.30
Inaugurazione Martedì Letterari
BUON COMPLEANNO
CASINO DÌ SANREMO
Presentazione del libro
Uno Cento Mille Casinò di Sanremo ( De Ferrari Editore)
Introducono l’arch. Paolo Portoghesi
Prof. Aldo Mola
E’ attesa
S.A.R. La Principessa Maria Gabriella di Savoia
Mostra “Uno cento mille” Dal Kursaal al Casinò
14 mercoledì -28 gennaio
Introduce l’Orchestra Sinfonica-Trio
Concerto dell’Orchestra giovanile del Ponente Ligure
21 gennaio
Roberto Napoletano
Direttore de “Il Sole 24Ore”
presenta il libro
Viaggio in Italia
Introduce l’autore Armando Torno
27 gennaio
Domenico Vecchioni
presenta il libro
La sagra dei 3 Kim la prima dinastia comunista della Storia
Partecipa Matteo Moraglia, editor Leucotea.
3 febbraio
Bruno Gambarotta
presenta il libro
L’ombra della Giraffa.
Partecipa Claudio Porchia.
10 febbraio
Premio letterario
Casinò di Sanremo – Antonio Semeria
Premiazioni
24 febbraio ore 17.00
Ciclo La Cultura della legalità
Armando Spataro
Procuratore Capo di Torino
presenta il libro
“Ne valeva la pena
Storie di terrorismi e mafie, di segreti di Stato e di giustizia offesa”
Introduce l’autore Roberto Cavallone
Procuratore di Imperia
Letture scelte degli studenti del Liceo G.D. Cassini di Sanremo
Intervento musicale della scuola Ottorino Respighi.
28 febbraio sabato ore 17.00
Massimo Cacciari
presenta il libro:
Labirinto Filosofico
Introduce Armando Torno
La redazione
Sanremo, 7 gennaio 2015.