BORDIGHERA – DON MARCO GASCIARINO LASCIA L’ABITO TALARE

DON MARCO GASCIARINO CHIEDE DI ESSERE SOLLEVATO DALL’INCARICO

“Dopo aver riflettuto a lungo ed esaminato attentamente la mia vita personale  e sacerdotale sono giunto alla decisione di chiedere al vescovo di essere sollevato dall’incarico di parroco e dimesso dallo stato clericale”.

Con queste parole il parroco di Bordighera, Don Marco Gasciarino, ha annunciato, stamani, la sua intenzione di abbandonare l’abito talare.

Queste le motivazioni alla base della scelta: “Carissimi amici e parrocchiani, dopo aver riflettuto a lungo ed esaminato attentamente la mia vita personale e sacerdotale, sono giunto alla decisione di chiedere al Vescovo di essere sollevato dall’incarico di parroco e dimesso dallo stato clericale.

Questa mia richiesta conclude un percorso di ricerca interiore, accompagnato dalla preghiera e dall’aiuto di persone competenti e di fiducia, ricche di fede e di grande umanità. Le ragioni e i motivi che mi spingono ad abbandonare l’esercizio del sacerdozio sono strettamente personali. Prima di lasciare la parrocchia, però, desidero ancora una volta aprirvi il mio cuore per esprimere tutto quello che provo. Innanzitutto vorrei dire la mia gratitudine per l’accoglienza che mi è stata riservata, l’affetto e la stima da parte di molti che mi ha sostenuto e accompagnato in questi anni di ministero sia qui a Bordighera che, negli anni precedenti, a Sanremo. Mi sono sentito di appartenere a una grande famiglia, nella quale ho trovato tante persone che mi hanno offerto la loro disponibilità e collaborazione, manifestandomi tanta fiducia e amicizia. Porterò sempre nel segreto del mio cuore tutte le confidenze che mi sono state fatte.

Desidero ringraziare in modo particolare i collaboratori e coloro che si sono messi a servizio della comunità; un grazie particolare anche a quanti, con la loro preghiera e l’offerta delle loro sofferenze, hanno saputo essermi vicino nei momenti belli e in quelli più tristi della mia vita. So di non essere stato sempre all’altezza del compito affidatomi e per questo sento di chiedere scusa dal profondo del cuore per tutte le mie fragilità, debolezze, per i limiti e le infedeltà che hanno offuscato la luce meravigliosa del sacerdozio di Cristo in me. In particolare voglio scusarmi sinceramente con tutte le persone che ho offeso col mio modo di fare e che non ho saputo accogliere, capire o apprezzare.

Ho sempre vissuto il mio essere sacerdote nella ricerca di una coerenza interiore rispetto ai principi nei quali credo e che hanno orientato tutte le mie scelte. Non sempre sono riuscito ad esservi fedele, commettendo tanti sbagli, ma ho cercato comunque di assumermi tutte le responsabilità conseguenti ai miei errori. Soprattutto mi affido all’infinita misericordia di Dio nella certezza che Lui è fedele alle sue promesse.

Mi rendo conto che questa è una scelta inaspettata e difficile da comprendere per chi, senza conoscere il segreto del mio intimo, ha visto in me solo l’entusiasmo che generalmente mi ha contraddistinto nell’agire. Immagino che questo fatto lascerà molti nello sconforto e nella confusione. Chiedo scusa a coloro che rimarranno colpiti, addolorati e forse anche scandalizzati da questa mia decisione. Solo il tempo lenirà le ferite e, sono convinto, ci farà capire come Dio riesca a scrivere dritto anche sulle nostre righe storte, operando costantemente per il bene e la salvezza delle anime.

Vivo questo momento con spirito di fede e, anche di fronte alle incognite del futuro, continuo a rimettere tutta la mia vita nelle mani del Signore, certo che Lui non mi abbandonerà, mai tracciando sempre un nuovo percorso di salvezza. Prego anche affinché Dio, infinitamente misericordioso, aiuti questa comunità a superare il momento di prova e faccia sorgere sante vocazioni sacerdotali nella nostra chiesa diocesana.

Da oggi inizia una nuova tappa della mia esistenza che mi porterà fisicamente lontano da questa terra che amo. Parto con il cuore ricco di tanti ricordi bellissimi, di volti e situazioni davvero speciali. Qui, oltre a una parte del cuore, lascio tante persone a cui sono davvero affezionato e alle quali chiedo perdono e misericordia, preghiera e amicizia, augurando a tutti ogni bene e invitando ciascuno a tenere ben fisso lo sguardo su Gesù, l’unico che non delude mai.

La redazione