“AMICI DEL GIGLIO” MOSTRA DI MARCO FAROTTO (VIDEO)

Mostra di pittura “Gli amici del Giglio” di Marco Farotto

Dal 3 al 30 maggio 2013, si terrà presso il Caffè Giglio, a Bordighera in Via Vittorio Emanuele 158, la mostra “Gli amici del Giglio”, organizzata dal sottoscritto esecutore delle opere e da Francesco Faraone titolare del locale.

Sono 13 le opere realizzate con la tecnica in bianco e nero olio su tela.

“Rappresentano alcuni personaggi del mondo della cultura e dell’arte che frequentavano il Caffè Giglio e che ho avuto modo di conoscere in periodi diversi:
Roman Bilinski
Gian Antonio Porcheddu
Francesco Biamonti
Nico Orengo
Enzo Bernardini
Pagnini
Barbadirame
Cesare Fenech
Cammi e Vittorina
Truzzi
Garini

 

L’esposizione vuole ricordare un periodo molto intenso della recente Storia della nostra città, caratterizzato da un’effervescenza culturale ed artistica. Questo brulicare di intenti e di idee distinse, in quegli anni, Bordighera nell’intero Ponente ligure, meritando di essere consacrato nella nostra memoria collettiva.

Negli anni Cinquanta, il Caffè Giglio era diventato una sorta di luogo
privilegiato per scambiare idee e discutere di problemi dell’arte così come avevano fatto in precedenza gli Impressionisti al Caffè Guerbois di Parigi     (un piccolo ritrovo della grande Rue des Batignolles dove accanto a Manet, che si atteggiava un pò a maestro, frequentemente si vedevano Degas, Bazille, Sisley, Monet, Pissarro, Guillaumin, Cezanne, Fantin, il fotografo Nadar e i critici scrittori Astruc, Duranty, Buger, Duret, Zola, Guys, ecc.) e i Macchiaioli al Caffè Michelangiolo a Firenze (con sede in Via Larga, oggi Via Cavour 21, era luogo di ritrovo e di vivaci discussioni sia di carattere artistico che politico degli appartenenti al movimento pittorico: Signorini, Fattori, Cecioni, Lega, Abbati, Borrani, Martelli, Tricca, Prati, ecc.. giovani artisti in rivolta con l’arte accademica).

Erano frequenti gli incontri tra Bilinski e Gian Antonio  Porcheddu (artista bordigotto
purtroppo bruciato dall’alcool e finito suicida nel 1973).
Mentre sul finire degli anni Settanta era facile incontrare Francesco Biamonti
alla vigilia del suo ingresso da protagonista nel panorama letterario
internazionale”.

Marco Farotto