LA TOSSE A PALAZZO – IL GRANDE FRATELLO DI ORWELL ARRIVA A BORDIGHERA
LA TOSSE A PALAZZO
Bordighera, 15 e 16 marzo, ore 21.00
Il GRANDE FRATELLO DI ORWELL ARRIVA A BORDIGHERA
venerdì 15 e sabato 16 marzo, ore 21.00
2984
di Enrico Remmert e Luca Ragagnin tratto da 1984 di George Orwell
regia Emanuele Conte
con Enrico Campanati, Marina Remi, Pietro Fabbri, Luca Ferri, Gianni Masella, Sara Nomellini, Aldo Ottobrino
si ringrazia per la video-partecipazione enrico ghezzi
assistente alla regia Gianni Masella
impianto scenico Davide Sorlini e Emanuele Conte
luci Cristian Zucaro
musiche Einsturzende Neubauten a cura di Tiziano Scali
video art Gregorio Giannotta
regia video Luca Riccio
attrezzeria Renza Tarantino
collaborano al progetto Amedeo Romeo e Bruno Cereseto
interventi video e voce Pietro Fabbri, Alice Scano, Antonio Zavatteri
prod. Teatro della Tosse
Lo spettacolo di Enrico Remmert e Luca Ragagnin con la regia di Emanuele Conte è tratto da 1984 il capolavoro di George Orwell.
Protagonista di questa storia è Winston Smith, interpretato da Aldo Ottobrino, che vive in un mondo dominato dai ministeri dell’Amore, dell’Abbondanza, della Verità e della Pace. Per le strade di questa città da incubo risuonano gli slogan La Guerra è Pace, La libertà è schiavitù, L’ignoranza è forza. In questa messa in scena tutto ricorda sinistramente il nostro tempo e il continuo ricorso alla Paura e alla Propaganda per limitare sempre più la libertà di scelta è estremamente reale e attuale.
Aldo Ottobrino e Marina Remi interpretano con intensità la “ribelle” storia d’amore tra Winston e Julia mentre Enrico Campanati presta il volto all’ambiguo O’Brian.
Il ruolo di Goldstein, capo del movimento contro il Grande Fratello è affidato a Enrico Ghezzi, che compare negli schermi che affollano la scena. Ghezzi uno dei più famosi critici cinematografici italiani è il padre di Blob, che da anni gioca con il linguaggio televisivo manipolando e trasformando le immagini della quotidianità in materiale originale, ironico e provocatorio. Un Goldstein contemporaneo, che trasforma la verità del tubo catodico in falsità e viceversa utilizzando il linguaggio e la tecnica dello strumento televisivo.
Non mancano i temi cardine di 1984: il totalitarismo, il condizionamento dell’opinione pubblica, la manipolazione del pensiero di massa e il controllo totale sull’individuo.
Una riflessione profonda sul mondo che stiamo costruendo partendo da una lucida analisi del presente.
Il testo di Remmert e Ragagnin è fedele al libro di Orwell e la regia di Emanuele Conte restituisce la stessa coinvolgente potenza delle pagine del libro, mantenendo il clima claustrofobico e di smarrimento provati dai lettori di tutto il mondo.
Visivamente è stato fatto un lavoro, che ha impegnato per mesi regista e scenografi alla ricerca di una soluzione, che riuscisse a mantenere la stessa potenza visiva della prima versione.
Il palco è stato trasformato in un luogo/non luogo del futuro prossimo, con richiami continui e inquietanti al nostro quotidiano. Lo spazio, infatti è occupato da oggetti sempre più frequenti e familiari nelle nostre vite: telecamere, monitor, video e obiettivi.
Non è solo la tecnologia la protagonista di questo futuro angosciante: alcuni animali imbalsamati osservano il pubblico con angosciante immobilità. Le immagini e i suoni si inseguono senza soluzione di continuità creando un effetto disorientante e spiazzante per il pubblico.
In totale sono stati utilizzati 22 televisori, 7 telecamere e webcam più di cento filmati per un totale di circa 350 minuti di girato, e inoltre sono 1200 le ore impiegate per trasformare il Teatro della Tosse nella Londra orwellina di 1984.
2984 tiene conto dei molteplici piani di lettura del romanzo ancora attualissimo e aggiunge nuovi spunti derivati dall’analisi della realtà circostante come l’uso delle tecnologie moderne per una propaganda politica aggressiva o per il controllo personale sempre più invasivo oppure l’analisi del linguaggio, la sua trasformazione e manipolazione per costringere la parola ad aderire al pensiero di massa precostituito.
Alla denuncia di tutti i totalitarismi messaggio costante dell’opera orwelliana si aggiunge qui un’analisi del mondo occidentale moderno; infatti il linguaggio, la tecnologia, la propaganda e il continuo ricorso alla Paura del nostro tempo ricordano gli slogan (La Guerra è Pace, La libertà è schiavitù, L’ignoranza è forza) e i ministeri (dell’Amore, dell’Abbondanza, della Verità e della Pace) che dominano la vita di Winston Smith protagonista e simbolo di un’umanità sempre più fragile, perché privata delle proprie differenze e del libero arbitrio.
Lo spettacolo è la parabola apocalittica di problematiche purtroppo attuali: il totalitarismo, la falsificazione della realtà indotta dai media, la corruzione del linguaggio, la perdita della memoria storica e l’annullamento dell’identità individuale.
Biglietti
Intero € 15
Ridotto € 13
E’ possibile acquistare i biglietti
– Online
– al Teatro della Tosse in orario apertura botteghino
– Ufficio Informazioni Turistiche (I.A.T.)del Comune di Bordighera (in prossimità dei giardini di Palazzo del Parco) via Vittorio Emanuele 172 (martedì e giovedì dalle ore 15 alle ore 18)
INFO TEATRO DELLA TOSSE 0102470793