LA PORTA DELLA TOSSE SUL PONENTE
Stagione Teatrale di Bordighera 2013
COMUNE DI BORDIGHERA FONDAZIONE LUZZATI-TEATRO DELLATOSSE presentano LA PORTA DELLA TOSSE SUL PONENTE Successivamente saranno comunicati, prezzi, orari e modalità di prenotazione degli spettacoli
sabato 16 febbraio 2013 VARIAZIONI SU MACBETH del Teatro della Tosseda William Shakespeare regia Fabrizio Arcuri con Enrico Campanati“Una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla”E’ Macbeth a pronunciare queste parole, Shakespeare è solo il fotografo di un’animapersa, il pittore di un triste paesaggio, il fedele registratore di un demonio scatenato.Shakespeare, profondissimo conoscitore dell’animo umano, ci conduce lungo il sentiero dell’ambizione sfrenata, per farci osservare la sua genesi, la sua crescita, la sua fine. In Macbeth non scorre solo sangue, ma anche poesia, psicologia, teatralità e genialità.Macbeth è un valoroso generale. Agli occhi del re Duncan è un sole, una supernova, una stella di rara grandezza: è coraggioso, valoroso, sprezzante del pericolo, leale.Improvvisamente però s’accende il lui una smisurata ambizione, ed ecco che la stella esplode: Macbeth diventa un buco nero. Da quel momento in poi la sua “forza gravitazionale” attirerà ogni “astro” o “pianeta” che si avvicina troppo e lo annienterà. Equi entra in campo quell’impetuoso vento che muove la sua incerta volontà: Lady Macbeth. Scritta tra il 1605 ed il 1608, il Macbeth è una delle maggiori tragedie di Shakespeare. Fu rappresentata per la prima volta nel 1611 al teatro Globe di Londra.Macbeth è un nobile scozzese, cugino del re e valoroso e fedele combattente in difesa del re. Al termine di una battaglia,mentre rientra a casa con Banquo, incontra tre streghe che gli predicono di diventare re. Da questo momento in poi la mente di Macbeth non smetteràpiù di pensare a questa eventualità, la realtà si allontana sempre più fino a diventare baratro, in cui Macbeth cade decidendo di attuare l’unica strada che renderà possibile la profezia e, incoraggiato dalla moglie Lady Macbeth, uccide il re in carica, prendendone il posto. Da quel momento in poi si susseguono delitti e visioni di spiriti che nel giro di breve tempo condurranno Macbeth alla morte ed alla dannazione.
Sabato 23 febbraio 2013 LA STREGA Del Teatro Cargodal romanzo “La Chimera” di S. Vassalli – Ed Einaudi/ Premio strega 1990 Adattamento e regia di Laura Sicignano Con Fiammetta Bellone Costumi di Francesca Marsella Musiche originali di Paolo Vivaldi Siamo forse in una stalla. Inverno. Ovunque delle rosse mele profumate. Una misteriosa raccontatrice, (una strega?) a lume di candela ci racconta la storia struggente e verissima di Antonia. In una notte di gennaio del 1590, una bambina viene abbandonata davanti all’ingresso della Casa di Carità di Novara. Antonia Spagnolini, così battezzata per via degli occhi e dei capelli nerissimi, cresce in Istituto. La vita degli orfani e’ molto dura: i bambini conoscono solo stenti e riti religiosi. Siamo nell’epoca della Controriforma in un villaggio della Bassa. Un paesaggio popolato da figure dimenticate: camminanti, risaroli, banditi, mercenari, dementi, boia, pittori di edicole, predicatori fanatici, spacciatori di reliquie finte, comari pettegole… Sul conto di Antonia iniziano a circolare voci orribili: la si accusa di essere una strega, le si fa il vuoto attorno, si diffondono leggende di malefici e crudeltà; quando Antonia, per amore, inizia a scomparire nel bosco tutte le notti, la gente di Zardino si convince che partecipi al Sabba. Da qui il processo. Antonia si trova davanti all’Inquisitore, una fila di testimoni depone contro di lei, ma le vere ragioni della condanna stanno altrove. Nel settembre del 1610, tra festeggiamenti ed esplosioni gratuite di odio,Antonia, dopo aver subito violenze e torture, viene condannata al rogo. Attraverso la storia di una strega – un po’ vera e un po’ inventata come erano le storie delle streghe – lo spettacolo rievoca le fanatiche persecuzioni che hanno travagliato la nostra storia, ma anche la vicenda umana di una donna che, a causa delle sue particolari virtù, viene esclusa e condannata dalla collettività, come capro espiatorio e come emblema di un sistema sociale che non accetta la ”diversità” femminile.
Sabato 9 marzo 2013 BOX 3DTeatro interattivo per le in-dipendenze Del Teatro della Tosse Uno spettacolo inchiesta sulle dipendenze dell’uomo moderno di Alessandro Bergallo e Emanuele Conte regia di Emanuele Conte con Alessandro Bergallo Elaborazione e montaggio video Andrea Corbetta e Luca RiccioLuci e colonna sonora a cura di Tiziano Scali Aiuto regista Yuri D’Agostino con amichevole contributo dello psicoterapeuta Lorenzo Maura Si ringrazia Alberto Tartaglione per il sostegno e per aver suonato la canzone del tenero Giacomo. Arriva il terzo capitolo di BOX, in cui Alessandro Bergallo sale sul palco e dopo averanalizzato le paure ancestrali e personali nascoste dentro di sé (BOX – 2009), essersi spinto a esaminare il rapporto freudiano con la madre e la tecnologia (BOX² – 2010), orascandaglia il rapporto di dipendenza/indipendenza che lega l’uomo moderno a oggetti,situazioni e tecnologia. Conte e Bergallo non si sono limitati a scrivere uno spettacolo giocato sul filo dell’ironia, ma si sono spinti un passo oltre cercando di capire da dovenascono le nostre dipendenze. Nella preparazione di BOX 3D gli autori hanno usato unapproccio statistico, catalogando e selezionando le diverse forme di dipendenze, oltre a consultare testi e manuali, che indicavano soluzioni sicure per vincere le ansie e i vizi più diffusi. Da questo studio sono nati i testi surreali e divertenti, che compongono l’ossatura di questo spettacolo, in cui convivono monologhi beffardi e confronti con il pubblico .Venerdi 26, Sabato 27 aprile 2013 (doppia replica)Domenica 29 aprile 2013 (pomeridiana)IL SOGNODI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATEDel Teatro della Tossedi William Shakespeare regia Emanuele Conte con gli attori del Teatro della Tosse. L’azione scenica del teatro elisabettiano si svolgeva su un palcoscenico di legno a formadi O. Non c’erano posti a sedere, se non per i più abbienti. Il pubblico che entrava, usciva,mangiava, beveva e dormiva, spesso interveniva con battute e lazzi, ai quali gli attoridovevano saper fare fronte. Nella stessa sala si accalcavano popolani e aristocratici,donne e uomini di ogni età. Tutto questo ricorda molto da vicino il modo di far teatro dellaTosse. Per questo la scelta di mettere in scena il “Sogno” shakespeariano ricostruendonelle sale di Palazzo del Parco, i mondi in cui si svolge la commedia: la reggia di Teseo eil bosco. Il pubblico per seguire l’evolversi della vicenda dovrà spostarsi dal foyer al palco passando per la zona bar e la platea. Da una parte ci sarà il bosco, notturno e cupo come una Banlieu parigina, dall’altra una spiaggia assolata dove incontreremo la corte di Teseo fervente nei preparativi per il matrimonio. Per muoversi il pubblico attraverserà un bosco metropolitano, in cui gli alberi e le fronde, fiorite e verdissime, imbrattate da writers incappucciati, diventeranno il labirinto nel quale si perdono si ritrovano e si riperdono, i giovani amanti. Abbiamo scelto “Il Sogno”, per una sfida teatrale quotidiana che tenga bensvegli e allerta. Il Sogno per giocare con le nostre ossessioni e le nostre paure. Il Sogno per giocare a Sognare, ma con gli occhi spalancati. Emanuele Conte. Locandine dei vecchi spettacoli della Tosse accoglieranno il pubblico all’ingresso, un viaggio nel passato per chi entra a Palazzo del Parco.28° INVERNO MUSICALE (1)